Ospedale unico Asl TO5: il Consiglio regionale vota per un nuovo studio sulla scelta del sito

ospedale unico
Stop al progetto dell’ospedale unico dell’Asl TO5 a Moncalieri, tutto da rifare o comunque da verificare: è la richiesta della maggioranza di centrodestra.  Via dunque ad un nuovo studio, per aggiornare quello di quattro anni fa dell’allora Giunta regionale di centrosinistra. Oggi a Palazzo Lacaris il consiglio regionale del Piemonte ha approvato l’ordine del giorno presentato dal consigliere Davide Nicco (Fratelli d’Italia) che, già la settimana scorsa, aveva ottenuto il parere favorevole della Giunta guidata da Alberto Cirio.
A maggioranza, l’assemblea chiede un approfondimento sull’individuazione del sito per il nuovo ospedale, mettendo quindi in discussione l’attuale localizzazione nell’area Cenasco Movicentro a Sanda Vadò, tra Moncalieri e Trofarello.
Il documento, intitolato “Ospedale Unico Asl To5 – Richiesta di aggiornamento dello studio per la localizzazione fatta nel 2016 dal ‘Gruppo di Studio di edilizia sanitaria’”, impegna la Giunta regionale “a rielaborare con dati aggiornati al 2020 lo studio del 2016 per la localizzazione dell’Ospedale unico dell’Asl To5 del ‘Gruppo di Studio di edilizia sanitaria’”.
“Lo studio  –  ha sottolineato nel suo intervento l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – dovrà essere realizzato tempestivamente  per poterlo esaminare insieme alla perizia idrogeologica asseverata e prima della decisione definitiva sulla localizzazione dell’ospedale unico, senza allungare i tempi attualmente previsti dell’iter procedurale. Lo studio approfondirà tutti gli elementi previsti nel Protocollo di intesa del 3 dicembre 2015, sottoscritto tra Regione e Comuni interessati”.
Nel corso del dibattito, i rappresentanti del Pd hanno annunciato voto contrario, sostenendo la bontà delle verifiche già effettuate.: “Dovremmo riflettere perché bisogna pensare al futuro “, ha osservato tra l’altro il consigliere Mauro Saliizzoni, mentre il  presidente del gruppo Raffaele Gallo  ha esortato a “non fare l’errore  si fermare l’iter solo perché le decisioni sono state prese da una Giunta di un altro colore”. Il consigliere Nicco ha ribadito:  “Ritengo che sia necessario, proprio sfruttando i tre mesi che richiede la perizia idrogeologica, compiere anche tutte le altre verifiche, ulteriori accertamenti da parte dellla Giunta sono un obbligo amministrativo. E’ chiaro poi che l’analisi tecnica deve essere fatta in altre sedi”. E l’assesssore Icardi ha  e, considerate alcune esperienze passate di ospedali costruiti su zone a rischio idrogeologico, una ulteriore verifica prima di procedere con i cantieri è opportuna.
Dura, da Moncalieri, la reazione del sindaco Paolo Montagna che, a caldo, ha commentato via social: “Il Consiglio ha votato per rallentare la realizzazione del nuovo ospedale a Moncalieri. Vogliono tornare indietro, continuano a perdere tempo per ragioni di bandiera politica”.  E ancora: “Siamo pronti a una mobilitazione straordinaria. Per Moncalieri, per il territorio dell’Asl TO5, per le persone costrette a passare cinque giorni in una barella al Pronto soccorso per avere diritto a un posto letto. Per i medici, per gli operatori sanitari e non che continuano a lavorare straordinariamente ma in condizioni non dignitose. Noi continuiamo a lavorare perché prevalga la strada principale in corso: l’Asl TO5, infatti, ha affidato la perizia per confermare ufficialmente che l’Area Vadò, tra Moncalieri e Trofarello, è adeguata per la realizzazione del nuovo ospedale, come già i professionisti hanno dimostrato. C’è l’area, c’è il progetto, ci sono i soldi. Basta balle, basta scuse, andiamo avanti”.

Non si è fatta attendere la replica di Davide Nicco che, sempre via social, ha risposto con una foto (qui sotto) e il commento: “La Regione vuole costruire il nuovo ospedale unico, cercando la zona più idonea. Il Sindaco di Moncalieri vuole invece costruirlo a Moncalieri, punto e basta.A me pare evidente quale sia la strada migliore.Nella foto le strade d’accesso all’area Vadò di Moncalieri nel novembre 2016”.

(foto FB)



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