Carignano contro il gioco d’azzardo – Una mozione condivisa: forte presa di posizione del Consiglio comunale

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Per limitare il gioco d’azzardo una legge in Piemonte c’è, è stata varata nel 2016 e ha dimostrato di essere efficace, anche se la strada da fare è ancora lunga: non va quindi ridimensionata – direzione verso la quale sembra andare la proposta di modifica su cui si sta discutendo in queste settimane in consiglio regionale -, bensì rafforzata. Da questo presupposto parte la mozione votata all’unanimità dal Consiglio comunale di Carignano: perché il problema è grave e nazionale e Carignano non ne è certo esente. Lo si immaginava, ma apprendere che qui in un anno viene giocata l’astronomica cifra di sette milioni di euro (dati dell’Agenzia Dogane Monopoli) fa comunque effetto.
Il tema ha messo d’accordo l’intero consiglio comunale di Carignano che, riunitosi a fine aprile, ha elaborato e approvato un documento che propone modifiche e integrazioni alla legge regionale vigente “per rafforzarne l’efficacia e coinvolgere maggiormente i Comuni anche con stanziamenti di fondi”.
La legge regionale prevede, allo stato attuale, un piano di prevenzione e contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) che dà la possibilità ai Sindaci di regolamentare gli orari di apertura dei locali in cui sono installati gli apparecchi da gioco: “ Lo scopo – è ricordato in premessa – è la tutela delle fasce più deboli e maggiormente vulnerabili della popolazione. Essa si colloca dopo un periodo di circa vent’anni anni durante il quale il gioco d’azzardo ha visto una grande espansione al punto che l’Italia rientra tra i dieci Paesi al mondo con il mercato da gioco d’azzardo legale più esteso (si colloca ad esempio al terzo posto per rapporto tra numero di abitanti e apparecchi da gioco disponibili)”.

 




 

L’Amministrazione comunale di Carignano, come viene sottolineato, “è stata tra le prime a dare attuazione alla legge, adottando buona parte delle misure in essa previste, verificando ad esempio il distanziamento di pubblici esercizi e sale gioco dai luoghi sensibili, nei termini previsti dalla legge”.
Ora – è la considerazione del Consiglio carignanese – la proposta di modifica della legge che si sta discutendo in Consiglio regionale è da respingere perché “attenuerebbe significativamente le misure di contrasto al gioco d’azzardo”, mentre “gli studi effettuati dall’IRES Piemonte hanno dimostrato che le misure messe in atto si sono rivelate efficaci e rispondenti all’obiettivo iniziale definito dalla legge, per cui i dati del volume del gioco e delle perdite in Piemonte sono in netta controtendenza rispetto alla media italiana, infatti non solo non sono aumentati come nel resto della Penisola, ma sono diminuiti per effetto della legge entrata in vigore e il CNR ha confermato che nei Comuni dove sono stati applicati orari più restrittivi e distanziometri dai luoghi sensibili si sono ridotti i volumi di gioco”.
“La questione, oltre che di interesse regionale – prosegue la mozione –, deve coinvolgere l’intero territorio nazionale e quindi occorre chiamare in causa il Governo e il Parlamento per una più ampia rivisitazione dell’offerta, in particolare per quanto riguarda quelli disponibili presso le tabaccherie, ricevitorie, sale gioco e con un occhio di riguardo nei confronti dei giochi offerti sulle piattaforme telematiche i quali, durante l’anno di pandemia, hanno avuto un notevole aumento coinvolgendo potenzialmente anche i minori che, costretti a casa dalle misure restrittive, sono i più esposti al pericolo del gioco online”. A livello di opinione pubblica, poi, “vi è un ampio e articolato dibattito in ordine a una riforma radicale del gioco legale”.
La mozione approvata esprime dunque non solo contrarietà alla proposta di modifica perché indebolisce le misure contenute nella legge attuale ma soprattutto impegna “il Governo, il Parlamento e il Consiglio regionale affinché ognuno, per quanto di propria specifica competenza, regoli e contenga l’offerta del gioco legale su tutto il territorio nazionale per evitare che lo Stato si trasformi in “biscazziere” nonché per scongiurare il dilagare nel nostro Paese di slot machine, scommesse, piattaforme telematiche e tutti gli altri meccanismi “svuotaportafogli” e, soprattutto, “svuotavita”; impegna poi il Consiglio regionale “a stanziare adeguate risorse per garantire una efficace prevenzione dei fenomeni ludopatici, con particolare riguardo ai Comuni che devono formare il proprio personale di Polizia Municipale e i Servizi Sociali; a creare una cabina di regia permanente con tutte le Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza), Polizia Locale e i Servizi Sociali che contrasti in maniera forte e significativa i fenomeni patologici, dove sono di norma coinvolte le organizzazioni mafiose e criminali; a stanziare ulteriori risorse per assistere i Comuni dal punto di vista giuridico-legale nella gestione dei ricorsi che potrebbero essere sollevati dai gestori; ad avere un particolare occhio di riguardo mediante corsi di formazione anche nelle scuole, nei luoghi in cui si professano culti religiosi e in tutti i centri di aggregazione sociale rivolti ai giovani e agli adulti”.
Il documento è il risultato di un lavoro congiunto, frutto della rielaborazione di due mozioni distinte, una presentata dal gruppo di minoranza la Città che Cresce, illustrata da Roberto Falciola, e l’altra dalla maggioranza. “Entrambe condivisibili ma partono da due punti di vista opposti: la prima cerca di non peggiorare, e possibilmente migliorare, lo status quo determinato dalla legge regionale 2016, con la seconda, da noi presentata, si parte dall’assunto che tutti i giochi d’azzardo, anche quelli legalizzati e gestiti dallo Stato sono da combattere e possibilmente da eliminare“, aveva sottolineato il sindaco Giorgio Albertino. Da qui la proposta del Primo cittadino di arrivare a una mozione unitaria e condivisa che non si limiti a dire no ma che sia propositiva e dia segnali precisi.
“Grande sintonia di tutto il Consiglio comunale – osservano da La Città che Cresce – nel prendere posizione contro l’ipotesi di mettere mano alla Legge regionale sul gioco d’azzardo. La mozione presentata dal nostro gruppo di minoranza aveva sollecitato la maggioranza a porre attenzione al problema, presentando a sua volta una mozione sullo stesso tema. Appurata durante la discussione la comune posizione di forte preoccupazione in merito alla diffusione del gioco d’azzardo anche sul territorio cittadino si è deciso di unificare le due mozioni. In tal modo ha preso corpo una mozione comune, approvata all’unanimità, molto netta non solo nell’esprimere parere negativo circa l’indebolimento della legge regionale, ma anche nel proporre a Governo, Parlamento e Consiglio regionale di agire per regolare e contenere il gioco d’azzardo, e nel fare al Consiglio regionale una serie di richieste volte a rafforzare in diversi modi la lotta al gioco e ai fenomeni sociali e criminali ad esso collegati, impegnandosi anche nella formazione degli operatori su territorio e dei cittadini delle diverse età. La mozione sarà nei prossimi giorni inviata, oltre alle istituzioni su indicate, anche ai Comuni dell’AslTO5, al Cisa 31, alle associazioni impegnate sul tema e ai mezzi di informazione, con l’auspicio che possa servire a fare fronte comune e a suscitare analoghe iniziative”.

 




 

 

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