CARIGNANESI SI NASCE SCRITTORI SI DIVENTA – Giuditta Ross, Minerve

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Partiamo dal fatto che lei, Giuditta Ross alias G.R. in questa rubrica di cui è titolare, preferisce intervistare che essere intervistata. Proseguiamo con la considerazione che ci piaceva moltissimo l’idea di parlare di lei e con lei in quanto scrittrice e carignanese. I casi erano due: o intervistava se stessa (ed era fuori discussione) oppure accettava di farsi spodestare e lasciare che la redazione di Ieri Oggi Domani prendesse, temporaneamente,  il suo posto. Ed eccoci qui a rivolgere noi le domande a lei, tra l’altro fresca autrice di Minerve,  l’ultimo dei suoi romanzi.

giuditta ross

Il tuo è un romance steampunk MFM. Ci spieghi esattamente il genere?

Per romance si intende un romanzo in cui l’aspetto della relazione amorosa è preponderante. Lo steampunk è un sottogenere della fantascienza. L’ambientazione è generalmente quella vittoriana in cui la tecnologia è equiparabile a quella attuale (o moderna) ma con macchine che funzionano a vapore, con connotazioni futuristiche, rispettando però l’estetica del diciannovesimo secolo.  L’MFM è un sottogenere del romance in cui la relazione amorosa avviene tra tre persone. Maschio-femmina-maschio nel mio caso, è declinabile come FMF ecc. In Minerve  i tre personaggi hanno una relazione sentimentale e sessuale.

Perché anche chi non conosce questo genere o non l’ha mai frequentato dovrebbe leggere Minerve?

Questo è il tipo di domanda in cui sono pessima, esattamente come sono una pessima promotrice di me stessa. Non è un libro per tutti, affronta delle tematiche che possono far storcere il naso a chi non si approccia al genere, e non mi riferisco allo steampunk. Minerve è romanzo che parla di sentimenti, della componente più “fisica” dell’amore in un’epoca in cui, in certi ambienti in particolar modo, il sesso è qualcosa che si scopre a proprio discapito. Mi riferisco alle giovani spose che si approcciamo al talamo nuziale senza avere nessuna esperienza né conoscenza del proprio corpo o di quello maschile. Tuttavia Minerve, una signorina altolocata che rifiuta l’ignoranza, comprende che esistono aspetti dell’amore e del sesso inaspettati ma non per questo sbagliati. Impara anche che l’amore può essere grande abbastanza per contenere più di due persone alla volta. Quanto alla parte fantascientifica e fantastorica, è molto sullo sfondo. Enfatizza l’argomento di base che è l’affermazione femminile in un’epoca in cui si pongono le basi dell’emancipazione.

Chi è Minerve?

Minerve è una signorina di buona famiglia, una privilegiata in un mondo che si sta riassestando dopo una guerra inaspettata. Vive in una società che fatica a non cercare di rientrare nelle consuetudini di secoli ma che ha aperto gli occhi. A Minerve piace creare, inventare e sviluppare tecnologie innovative. Riesce con sforzo a far valere i suoi desideri e si troverà a combattere con i sentimenti pur di restare fedele a se stessa. È forte, ha studiato duramente, la sua mente è aperta e pronta, ma si porta dietro un’ ingenuità tipica delle signorine della sua età. Tuttavia, contrariamente alla tipica eroina romantica, non rinuncerà a tutto per amore.

Chi è Giuditta Ross? O,  se preferisci,  quali sono i tuoi romanzi precedenti?

Giuditta Ross è una tipa un po’ schiva, la classica nerd con passioni insolite e relativamente dubbie. La mia passione per le storie si traduce in alcuni romanzi editi e diversi altri in stesura.

Alice non è il paese delle meraviglie (gli eredi della foglia 1) Triskell edizioni.

Alice di traverso nello specchio -novella gratuita- Triskell edizioni

Cuore di foglia radici di pietra (gli eredi della foglia vol 2) Triskell edizioni

Rapito dalla fata -novella gratuita- Triskell edizioni

Sotto il kilt… niente (#under the kilt vol 1) Triskell edizioni

Un kilt sotto l’albero -novella gratuita- Triskell edizioni

A qualcuno piace… in kilt (#under the kilt vol 2) Triskell edizioni

Minerve Self publishing

La Rosa di Jericho Self publishing

Come è nata la tua passione per la scrittura?

Una volta ho letto che un autore scrive ciò che vorrebbe leggere. Credo che questo valga anche per me. Immaginare e mettere nero su bianco la propria fantasia è una tentazione irresistibile per chi è innamorato delle favole.

Quali sono le tue fonti di ispirazione e le tue modalità di lavoro?

Quando si tratta di scrivere non sono affatto metodica. La scrittura si infila negli spazi liberi della vita vera, resta un piacere, anche quando torna indietro sotto forma di compenso. L’ispirazione arriva quando meno te lo aspetti. È un’immagine, un profumo, una canzone o un suono, un sogno molto vivido. L’ispirazione è qualcosa che ho dentro, basta trovare l’imput che la fa detonare.

Quale funzione deve avere, secondo te, la letteratura?

In passato credevo che la letteratura dovesse avere uno scopo e che quello scopo fosse di educare in qualche modo. Educare a un linguaggio corretto, ad acquisire informazioni, imparare usi e modi che non sono i nostri, aprire la mente e lo spirito. La letteratura nutre: l’anima, l’immaginazione, l’estro e il piacere. Il bello che si legge e si riproduce con la mente, l’armonia delle parole, come una musica che si percepisce e non si ascolta. Ci sono romanzi che ci elevano, altri che ci lasciano straziati. Io vedo i libri come i pioli di una scala: possono farci scendere o salire, veloci o con fatica, ci portano in alto -perché possiamo vedere oltre- o ci trascinano a fondo. Alcuni ci lasciano lì ad interrogarci su noi stessi e forse è proprio quello lo scopo ultimo della letteratura.

Parlaci dei tuoi prossimi progetti se vuoi.

Come già accennato non sono affatto metodica, quando mi coglie l’ispirazione mollo tutto e mi concentro su quella fantasia finché non prende forma. Sono un’autrice lenta perché, fondamentalmente, distratta. Al momento sono impegnata nella stesura di due romanzi che sono il prosieguo di altrettante serie edite Triskell edizioni. In cantiere ho anche un romanzo corale e una ghost story ambientata in Italia. Poi ho abbozzato un altro romanzo fantasy e…

Che tipo di lettrice sei?

Compulsiva. Onnivora ma anche molto esigente. Posso scegliere un libro dalla copertina o dalla sensazione a pelle, ma non esito a mollarlo se non mi prende. Leggere è un lusso e pretendo di goderne fino alla fine.

Domanda dobbligo, quella che tu rivolgi agli intervistati nella rubrica che (sia chiaro!), dal prossimo mese tornerà ad essere tua: qual è il tuo posto preferito di Carignano?

Senz’altro il parco del vecchio comune e la via di ciottolato su cui si apre. Da bambina immaginavo di vedere apparire un fantasma dietro quelle finestre, quasi fossi dentro uno dei miei libri preferiti: Il fantasma di Canterville.

 

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Giuditta Ross, “Minerve”, 2021. In vendita on line (www.amazon.it) e nelle librerie (anche da Il Ghirigoro a Carignano, via Savoia 13).

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