“Partecipazione come cura” – Servizio Civile Universale all’Asl TO5 per cinque volontarie

 

servizio civile

Entusiasmo e voglia di mettersi in gioco in attesa che il futuro disegni per loro attività professionali sono le qualità delle cinque ragazze che hanno scelto di fare l’esperienza  del Servizio Civile Universale nell’ambito sanitario, in particolare all’Asl TO5, attraverso il progetto  “La partecipazione come cura”. L l’iniziativa prevede l’inserimento di volontari presso i Dipartimenti di Salute Mentale e delle Dipendenze, il Servizio di Psicologia e presso l’ospedale di Carmagnola, dipartimento di Oncologia. Ogni volontario è affiancato da un Operatore Locale di Progetto (OLP) che ha il compito, molto importante, di seguire i volontari in questo percorso formativo. Gli OLP attualmente coinvolti sono  Maria Teresa Civiero, Alessandro Marengo, Nadia Tamagnone, Barbara Scarafia, Marta Lescio;  Daniela Toaldo è la responsabile del progetto.

Federica Attavanti e Camilla Miglioretti stanno svolgendo servizio civile presso il Centro di Salute mentale di Chieri. “In questo servizio originariamente ci saremmo dovute occupare di affiancare gli educatori all’interno del Centro Diurno che momentaneamente è chiuso per l’emergenza pandemica – raccontano -. Pertanto, ora ci occupiamo di differenti attività sia presso il servizio di psichiatria che quello di psicologia: accoglienza all’ingresso, attività con i pazienti, supporto agli operatori in attività di tipo amministrativo/organizzativo”.

Chiara Furina, studentessa carmagnolese di 24 anni, dopo il diploma superiore in finanza e marketing ha scelto di lavorare nel servizio di Oncologia del presidio San Lorenzo e racconta: “L’idea di iniziare un percorso di servizio civile, soprattutto in questo ambito sanitario, in particolar modo in Day Hospital Oncologico, è scaturita dalla voglia di intraprendere un’esperienza diversa, arricchendo le mie competenze e conoscenze. In reparto mi occupo di fare triage ai pazienti, di collocarli nelle diverse stanze in base alle loro attività giornaliere ed infine stiamo portando avanti dei progetti che finalizzano il sostegno e l’assistenza di ogni utente in base alle loro necessità, attraverso le risorse del territorio”.

Eleonora Fasano, laureata in psicologia e da pochi mesi abilitata alla professione, ha pensato  di svolgere un anno come civilista al centro di salute mentale (CSM) di Moncalieri “in modo da poter arricchire la mia esperienza come psicologa – spiega – , essendo in linea con il mio percorso universitario e avere la possibilità, in futuro, di inserirmi direttamente nel contesto della sanità pubblica. Al CSM mi occupo della mappatura dei servizi del territorio di tipo: lavorativo, formativo, attività per il tempo libero e altre risorse utili per il paziente. Lo scopo è quello di ampliare le informazioni a disposizione dell’utenza e l’accessibilità ai servizi utili e presenti sul territorio”. “Mi occupo anche di assistenza e supporto di tipo digitale per quanto riguardo lo Spid e per le pratiche online. Inoltre –  conclude Eleonora –  appena sarà compatibile con le norme Covid-19, l’idea è quella di affiancare il personale nelle attività nei gruppi dei centri diurni.”

Francesca Diana, studentessa di 20 anni di Carmagnola,  dice: “Ho scelto di fare un’esperienza totalmente differente dal mio ambito di studi (accoglienza turistica) perché volevo mettermi in gioco in un mondo differente, che potrei approfondire in futuro iscrivendomi ad un corso di laurea attinente. All’interno del Serd di Carmagnola svolgo attività di back-office, accoglienza, triage e rispondo alle telefonate dei pazienti Inoltre, partecipo alla realizzazione e attuazione di progetti all’interno delle scuole in cui facciamo prevenzione e diamo informazioni sul Servizio.”




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