Omaggio a Diabolik e alla Jaguar E-Type  – Due mostre e due musei: Torino celebra i sessant’anni di due leggende

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Nel 2022 il “Diabolik”  dei fumetti inventato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani compie sessant’anni: il Museo Nazionale del Cinema gli rende omaggio con la mostra Diabolik alla Mole a cura di Luca Beatrice, Domenico De Gaetano e Luigi Mascheroni. Il “Re del terrore” entrò infatti  in scena, silenzioso come il sibilo del suo pugnale, un grigio inizio di novembre del 1962, ispirato a vicende di cronaca nera successe proprio a Torino oltre sessant’anni fa.

L’esposizione è allestita alla Mole Antonelliana (via Montebello 20)  ed è stata inaugurata a dicembre, in concomitanza con l’uscita del film Diabolik dei Manetti bros. con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, prodotto da Mompracem con Rai Cinema e distribuito nelle sale da 01 Distribution.

Gli occhi del criminale in calzamaglia nera osservano Torino dall’alto della Mole: è l’immagine ideata eccezionalmente da Riccardo Nunziati, disegnatore della casa editrice Astorina, dove hanno  lavorato  grandi  autori  e  sceneggiatori,  tra  cui  il  torinese  Sergio  Zaniboni  e  lo  storico disegnatore Enzo Facciolo. È una mostra-evento, un concetto visivo attorno a cui si aggrega ovviamente il cinema, con foto e materiali di scena del nuovo film, come ad esempio la ghigliottina apparsa nell’albo numero 3 del fumetto, che ispira la vicenda narrata dai Manetti bros. E poi materiali inediti della versione diretta  da  Mario  Bava  nel  1968  e  di  quella  mai  realizzata  nel  1965  da  Seth  Holt  con  l’attore francese Jean Sorel.

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Maurizio Galimberti, Diabolik-Arresto di Eva, fumetto

Ma c’è dell’altro. La cura di Eva Kant per il design, specchio dello stile di vita moderno nei primi anni ’60, così come la passione per l’arte (Diabolik rubò un quadro per lei,  giurandole  amore),  hanno  stimolato  il  progetto  di  allestimento,  un  vero  e  proprio  viaggio dentro le oscurità dei rifugi sotterranei della coppia diabolica con mobili e arredi del tempo, tra cui la lampada Taccia dei Castiglioni e la chaise longue Le Corbusier, e opere d’arte dal gusto pop ripensate  come  un  omaggio  all’inafferrabile  criminale e  alla sua  complice.

Inoltre – accanto a fumetti, tavole e disegni originali, e rarità provenienti dall’archivio della casa editrice Astorina e da  collezionisti  privati – attraverso  le  immagini  dell’Archivio  Publifoto  di  Intesa  Sanpaolo,  si ricostruisce il clima da cronaca nera delle metropoli del Nord Italia, in quella linea criminale che unisce Torino e Milano attraverso le “imprese” della malavita in quei coloratissimi e “neri” anni Sessanta.

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(foto Andrea Guermani)

L’omaggio che Torino fa a Diabolik si completa al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (corso Unità d’Italia 40)  con la mostra Colpo grosso al museo che, con un allestimento dedicato a cura di Giosuè Boetto Cohen, celebra anche i 60 anni della Jaguar E-Type, la mitica auto di Diabolik.

“Diabolik è un personaggio oramai entrato nell’immaginario collettivo, è il Re del terrore per eccellenza nel mondo del fumetto. L’omaggio che il Museo Nazionale dell’Automobile e il Museo Nazionale del Cinema gli rendono è il frutto di una sinergia sul territorio, di una comunione d’intenti, di una volontà di creare un percorso che esca fuori dai confini del singolo ente per abbracciare un interesse comune. La cultura è condivisione e questa bella sinergia ne è la conferma” ha dichiarato Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema.

“Due musei, due mostre, due leggende del Novecento (nate nei magnifici 60s). Una è inglese: la E-Type (needless to say, it’s a Jaguar!). L’altra è un personaggio italiano (nell’ideazione), immaginario e inimitabile: Diabolik. L’unione sta in questa straordinaria auto – nera come la sua ‘divisa’ – che lo assiste (come Eva Kant, leggenda pure lei) nei suoi colpi straordinari e negli inseguimenti rocamboleschi e furibondi tra Ghenf e Clerville. Una doppia mostra che è occasione perfetta per una costruttiva e reciproca invasione di campo tra due Musei Nazionali, del Cinema e dell’Automobile” ha raccontato  Benedetto Camerana, presidente del MAUTO, Museo Nazionale dell’Automobile.




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