Prorogata la mostra “Rinascimento privato” al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino

rinascimento privato

G. M. Spanzotti, D. Ferrari, Santo tebeo e San Lorenzo

Visto il  grande successo di pubblico (oltre 23.000 visitatori dall’apertura), “Rinascimento privato. Da Spanzotti a Defendente Ferrari nelle collezioni piemontesi”, la mostra al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino (via Po 55; www.fondazioneaccorsi-ometto.it) è stata  prorogata fino al 26 febbraio.

Pochi giorni ancora, invece, fino al 22 gennaio, per vedere il San Giovanni Battista di Defendente Ferrari, acquistato recentemente dal gallerista torinese d’arte contemporanea Gian Enzo Sperone. L’opera è temporaneamente esposta in mostra, con l’intento di ricomporre parte del monumentale polittico, realizzato da Defendente Ferrari tra il 1525 e il 1535 e nel tempo smembrato in diversi pannelli.  Dopo il 22 gennaio il pannello tornerà a far parte della collezione privata di Sperone.

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D. Ferrari, San Giovanni Battista, Collezione Gian Enzo Sperone

Giovanni Martino Spanzotti, Giovanni Canavesio, Gandolfino da Roreto, Gerolamo Giovenone, Bernardino Lanino e Defendente Ferrari sono solo alcuni dei protagonisti della mostra curata da Serena d’Italia, Luca Mana e Vittorio Natale.

Il titolo dell’esposizione si ispira a quello di Rinascimento privato, sontuoso romanzo di Maria Bellonci, Premio Strega 1986, e sintetizza bene l’obiettivo della mostra: raccontare l’evoluzione della pittura piemontese tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, con una trentina di opere provenienti da collezioni private.

 




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