Prorogata la mostra “Rinascimento privato” al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino
Visto il grande successo di pubblico (oltre 23.000 visitatori dall’apertura), “Rinascimento privato. Da Spanzotti a Defendente Ferrari nelle collezioni piemontesi”, la mostra al Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto di Torino (via Po 55; www.fondazioneaccorsi-ometto.
Pochi giorni ancora, invece, fino al 22 gennaio, per vedere il San Giovanni Battista di Defendente Ferrari, acquistato recentemente dal gallerista torinese d’arte contemporanea Gian Enzo Sperone. L’opera è temporaneamente esposta in mostra, con l’intento di ricomporre parte del monumentale polittico, realizzato da Defendente Ferrari tra il 1525 e il 1535 e nel tempo smembrato in diversi pannelli. Dopo il 22 gennaio il pannello tornerà a far parte della collezione privata di Sperone.
Giovanni Martino Spanzotti, Giovanni Canavesio, Gandolfino da Roreto, Gerolamo Giovenone, Bernardino Lanino e Defendente Ferrari sono solo alcuni dei protagonisti della mostra curata da Serena d’Italia, Luca Mana e Vittorio Natale.
Il titolo dell’esposizione si ispira a quello di Rinascimento privato, sontuoso romanzo di Maria Bellonci, Premio Strega 1986, e sintetizza bene l’obiettivo della mostra: raccontare l’evoluzione della pittura piemontese tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, con una trentina di opere provenienti da collezioni private.