“Oltre” la fotografia di moda – ll Forte di Bard dedica una retrospettiva a Gian Paolo Barbieri

barbieri

Gian Paolo Barbieri, Lilly Bistrattin in Pomellato, Milano 1971

Al maestro che ha segnato la storia della fotografia contemporanea di moda e costume, il Forte di Bard dedica Gian Paolo Barbieri. Oltre (www.fortedibard.it ) una grande retrospettiva inaugurato l’atunno scorso e realizzata in collaborazione con la Fondazione Gian Paolo Barbieri di Milano, curata da Emmanuele Randazzo, Giulia Manca e Catia Zucchetti, Fino al 3 marzo  nelle sale delle Cantine sono esposte 112 fotografie, di cui ben 88 inedite che spaziano dagli anni ’60 agli anni 2000, frutto di un’approfondita ricerca condotta all’interno dell’archivio analogico dell’artista, patrimonio storico culturale, custodito dalla Fondazione Gian Paolo Barbieri.

Nato in un periodo storico durante il quale stava nascendo la moda italiana, Gian Paolo Barbieri è stato uno dei massimi esponenti che ha contribuito alla definizione di prêt-à-porter italiano e di fotografia di moda. Dapprima nella moda, poi nella fotografia etnica ed erotica, il suo sguardo sul corpo ha indagato e osservato l’anima. Ha preso forma grazie alla fotografia di moda, ha scrutato, pervaso e ha reso universale il linguaggio dei suoi scatti.

Barbieri osserva la realtà così come scruta la natura. E l’attrazione che ha da sempre avuto per l’esotismo lo ha condotto a spingersi sempre più in là, per cercare altro, per ritrovare se stesso. Ha esplorato i mari del sud, viaggiando tra le Seychelles, il Madagascar e la Polinesia e ha fermato il tempo con uno sguardo neorealista attraverso un gioco di interpretazioni con i personaggi stessi che osserva.

La mostra  è un viaggio attraverso la vita del fotografo, un viaggio a tutto tondo che mostra un volto diverso da quello già conosciuto. Presta attenzione ai dettagli, a quell’immaginario più recondito che va oltre l’immagine, oltre la moda, oltre la natura. Va oltre tutto.

Gian Paolo Barbieri nasce nel 1935 a Milano, in una famiglia di grossisti di tessuti ,e proprio nel grande magazzino del padre acquisisce le prime competenze necessarie per formarsi come fotografo di moda. Muove subito i primi passi nell’ambito teatrale come attore e scenografo, prima di trasferirsi a Parigi nel 1960, dove diventa assistente del celebre fotografo di Harper’s Bazaar,Tom Kublin. Nel 1962 apre il suo primo studio a Milano.

La sua sensibilità quasi pittorica per il set design, l’acconciatura e il trucco, cattura l’attenzione dell’;élite internazionale della moda, permettendogli di pubblicare su riviste internazionali come Vogue America, Vogue Italia, Vogue Paris, Vanity Fair e GQ.

Personaggi della scena come Diana Vreeland, Yves Saint Laurent e Richard Avedon, fanno parte della sua storia tanto importante quanto le collaborazioni con le attrici più iconiche di tutti i tempi da Audrey Hepburn e Jerry Hall alle top model come Veruschka e Naomi Campbell .

Le campagne commerciali di Barbieri contribuiscono a definire la voce creativa della moda negli anni ’60, ‘70 e ‘80 dei brand più famosi, Gianni Versace, Valentino, Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Saint Laurent e Vivienne Westwood.

Gli anni Novanta portano Barbieri a compiere diversi viaggi alla scoperta della cultura senza limiti, uniti alla curiosità per paesi lontani e gruppi etnici, per la natura e per gli oggetti più disparati secondo le sue ispirazioni

Le sue opere sono state esposte presso Palazzo Reale di Milano, MAMM di Mosca, Erarta Museum of Contemporary Art di San Pietroburgo e Shanghai Museum, per menzionarne solo alcuni. Inoltre, alcune sue opere appartengono alle collezioni private del Victoria & Albert Museum, della National Portrait Gallery di Londra, del Kunstforum di Vienna, del Musée du Quai Branly di Parigi.

 

 




 

 

 

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