Forestazione da aprile – Al Bosco del Gerbasso un  progetto sostenuto dalla Città Metropolitana

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Una parte dell’area che diventerà bosco

E’ in partenza nel Bosco del Gerbasso il progetto di forestazione CMTO 2 Corona Verde Aree Protette Parco Po Piemontese, coordinato dalla Città Metropolitana di Torino, in collaborazione con l’Ente di gestione delle aree protette del Po Piemontese e la partecipazione dei Comuni di Carmagnola, Carignano, Verolengo e Lauriano. Il sindaco di Carmagnola Ivana Gaveglio dichiara: “Sono molto felice per l’avvio di questo importante progetto di forestazione nel Bosco del Gerbasso. La conservazione e la valorizzazione delle nostre risorse naturali sono fondamentali per la qualità della vita dei nostri cittadini e per la salvaguardia dell’ambiente. Ringrazio, a nome mio e di tutta l’Amministrazione, la Città Metropolitana di Torino e tutti coloro che stanno contribuendo a rendere possibile questa iniziativa, fiduciosi che il risultato finale arricchirà il nostro territorio e contribuirà alla promozione della biodiversità locale”.

L’ Ente ha proposto interventi specifici e mirati nelle aree protette e siti Natura 2000 di propria competenza, al fine di migliorare la biodiversità e la naturalità nelle zone designate, secondo le disposizioni dei propri strumenti pianificatori. Nato dalla fusione di due Enti gestori (EG delle aree protette del Po Torinese e EG delle aree protette del Po Vercellese – Alessandrino), Il Po Piemontese gestisce le Aree Protette lungo tutta la fascia fluviale in Piemonte. Il progetto prevede un cantiere con un bilancio pari a zero in termini di emissioni di CO2 che saranno compensate dall’impresa appaltatrice nell’ambito del cantiere. Le aree oggetto dell’intervento sono ex-coltivi abbandonati in tempi più o meno recenti e soggette a colonizzazione di specie erbacee e talvolta arbustive, oppure lotti appositamente ritirati dalla pratica agricola per lasciare maggiore spazio al progetto di riforestazione, come nel caso del Parco del Gerbasso nel Comune di Carmagnola.

Nel lotto del Gerbasso, all’interno della Riserva Naturale della Lanca di San Michele, sono previsti tre interventi distinti: piantumazione: sul corpo principale del lotto, oggi seminativo, è prevista la messa a dimora di un impianto arboreo-arbustivo tipo che, nel breve volgere di pochi anni, sarà in grado di dare una copertura totale del suolo, assumendo in pieno le caratteristiche, la definizione e la tutela normativa del bosco; inerbimento: nelle aree interessate da lavorazioni del terreno. Nella porzione nord è prevista un’area a prato, da realizzarsi con semina di un miscuglio erbaceo per consentire una migliore penetrazione visiva del lotto di neoformazione per quei visitatori che volessero percorrere la strada a nord del lotto e visitare le aree di intervento; selezione e sottoimpianto: nella porzione di bosco già presente è prevista la realizzazione di un diradamento (taglio a buche), con sotto impianto di specie autoctone per garantire una maggiore biodiversità e per rendere il bosco (ex impianto di forestazione antropica) più ricco di specie, disetaneo e, dunque, maggiormente naturaliforme.

I lavori di messa a dimora delle piante inizieranno questo mese e si concluderanno  non oltre il termine del prossimo mese di giugno. Gran parte della superficie sarà utilizzata per la forestazione e rimarranno alcune aree aperte, tenute a prato, soprattutto verso il fiume Po. Le piantine utilizzate non saranno a radice nuda ma in zolla e potranno così essere dislocate senza danni nella posizione definitiva anche a stagione vegetativa inoltrata.

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Alcune piantine che vengono utilizzate

L’obiettivo generale del progetto è quello di migliorare la condizione delle aree poste in posizione immediatamente prossima alle aree protette ad elevato valore ecologico. Gli obiettivi specifici sono quindi legati alla tutela della biodiversità in un’ottica di riqualificazione dell’ambito perifluviale, in cui l’impianto di specie afferenti alla vegetazione naturale potenziale mira a implementare le funzionalità ecologiche dell’ambiente golenale, il suo ruolo come infrastruttura verde e blu a scala territoriale, la qualità paesaggistica e in generale l’offerta di servizi ecosistemici di regolazione.

In secondo luogo, viene evidenziato  come gli ambiti oggetto dell’intervento si configurino attualmente come incolti e soggetti a invasioni, più o meno intense, di specie alloctone. Gli interventi previsti andranno, quindi, a beneficio anche delle formazioni forestali limitrofe, in quanto la prossimità di piante di specie esotiche a carattere invasivo sarà sostituita da piante autoctone e, nel tempo, potranno instaurarsi dinamiche in grado di favorire la diversificazione specifica e strutturale, fulcro della stabilità del bosco.

Complessivamente si otterranno benefici in termini di biodiversità caratterizzante il parco del Po, grazie alla valorizzazione delle superfici forestali e degli habitat associati, nonché ricadute positive sulla fruibilità dell’area attraverso opere accessorie quali i pannelli informativi.

L’analisi del sito, condotta tramite specifico sopralluogo e consultazione delle fonti cartografiche (Carta delle Serie di Vegetazione d’Italia, Carta forestale SIFOR, Carta degli Habitat), ha permesso di individuare la vegetazione potenziale locale e le specie da mettere a dimora, ovvero la vegetazione che il sito può ospitare, nelle attuali condizioni climatiche e pedologiche, in assenza di disturbo.

Le lavorazioni propedeutiche previste per la messa a dimora saranno di volta in volta calibrate in base alle esigenze poste dal sito, fermo restando l’obiettivo di limitare al minimo le lavorazioni per contenere gli impatti sull’ecosistema esistente.

Gli interventi verranno valorizzati tramite la posa di bacheche e la realizzazione di pannelli informativi finalizzati a comunicare ai visitatori le caratteristiche ecologiche dell’area, le particolarità faunistiche e floristiche, nonché le finalità e modalità dell’intervento di riforestazione.

Presso l’area del Gerbasso è prevista inoltre l’individuazione di una porzione di terra destinata a parcheggio per i mezzi a motore dei fruitori, tramite la posa di un breve tratto di staccionata in legno (sviluppo circa 60 m); da qui un sentiero di nuova realizzazione (sviluppo di circa 100 metri), condurrà i visitatori al bosco oggetto di intervento.

 

 




 

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