Articoli di cancelleria, via libera alle vendita negli esercizi aperti. E alle cartolerie resta la possibilità delle consegne a domicilio

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Carta e pennarelli tornano ad essere acquistabili, per la gioia soprattutto di tante famiglie e di tanti alunni alle prese con i compiti e la didattica on line ma con un provvedimento che non accontenta proprio tutti, anzi. La Regione Piemonte ha infatti disposto che all’interno delle attività di vendita di generi alimentari e alle altre attività commerciali non soggette a chiusura (supermercati, edicole, tabaccai) è  possibile  la vendita al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio (codice ATECO 47.62.20).
Lo stabilisce, in deroga al Decreto nazionale che vieta il commercio di questa tipologia di prodotti, l’ordinanza firmata ieri 29 marzo  dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Il documento è stato definito in collaborazione con l’assessore al Commercio Vittoria Poggio e gli assessori all’Istruzione Elena Chiorino e ai Bambini Chiara Caucino.

Parallelamente le cartolibrerie e gli altri esercizi commerciali, che da Decreto devono mantenere i locali chiusi al pubblico, potranno proseguire la vendita di questi prodotti di cancelleria per corrispondenza con consegna a domicilio, come già avvenuto fino ad oggi (e questo vale per tutti gli esercizi di generi alimentari ed essenziali aperti e per quelli di generi non essenziali che rimangono chiusi al pubblico).

“Abbiamo ritenuto importante venire incontro alle esigenze espresse da tante famiglie e dal mondo scolastico in un momento in cui la didattica a distanza è uno strumento fondamentale da continuare a potenziare – sottolineano il presidente della Regione, Cirio e l’assessore al Commercio, Poggio a proposito dell’ok alle vendite degli articoli di cancelleria -. Comprendiamo però il disagio e le difficoltà del settore per questo, oltre a promuovere e a dare visibilità alle cartolibrerie costrette alla chiusura ma attive con il commercio per corrispondenza, lavoreremo insieme ai loro rappresentanti nell’ambito del Piano di misure economiche straordinarie che stiamo predisponendo per sostenere tutte le imprese e i lavoratori colpiti dalle drammatiche conseguenze del coronavirus”.

“Raccogliendo i numerosi appelli – spiegano il presidente Cirio e l’assessore Poggio – e le tante richieste che in queste settimane sono pervenute soprattutto dalle famiglie con bambini, ma più in generale da tutta la collettività, circa l’esigenza di reperire prodotti quali quaderni, pennarelli, biro e fogli, come Regione siamo intervenuti nel limite delle nostre possibilità giuridico-normative per consentire la vendita di questi prodotti. Parliamo di articoli che da un lato consentono ai bambini e ai ragazzi di proseguire senza problemi nella didattica a distanza e dall’altra permettono a tutti i cittadini di affrontare i difficili momenti di questo isolamento in casa con il sostegno di attività come la scrittura e il disegno che sono oggi più che mai fondamentali, soprattutto per i bambini, per aiutarci a definire e ad affrontare una nuova routine quotidiana”.

Tutti contenti? Non proprio. Dura la presa si posizione di Ascom Confcommercio Torino e Provincia: “Occorre evitare che venga compromesso l’intero comparto dei negozi di cartolibreria già provato da anni crisi e calo dei consumi” ha dichiarato via social la presidente Maria Luisa Coppa. E dall’Associazione annunciano: “Tramite Confcommercio Piemonte abbiamo appena inviato alla Giunta della Regione Piemonte le nostre richieste. Se, come crediamo, i generi di cancelleria e cartoleria sono prodotti necessari, in particolare per le famiglie, allora occorre consentirne la vendita al dettaglio in tutte le imprese commerciali preposte a tale tipologia di attività ordinando la riapertura delle cartolerie o supportare adeguatamente le imprese indipendenti affinché possano attrezzarsi per la consegna al domicilio”.

La stessa ordinanza prevede anche che le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità garantiscano un accesso prioritario a medici, infermieri, operatori socio sanitari (OSS), membri della Protezione Civile, soccorritori e volontari muniti di tesserino di riconoscimento.

“Un atto che ci sembrava doveroso – concludono il presidente Cirio e l’assessore Poggio – nei confronti di coloro che da settimane dedicano ogni istante del proprio tempo a tutelare e proteggere le nostre vite”.



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