La Galleria Franco Noero lascia piazza Carignano e si concentra sull’area di via Mottalciata, tornando ad un approccio più sperimentale

Galleria Franco Noero piazza Carignano

La Galleria Franco Noero lascia il centro storico di Torino e, dopo quattro anni e  quattordici mostre, accelerando un processo già in corso, chiude lo spazio di piazza Carignano: “Una galleria bellissima, forse la più bella possibile – commenta Noero -, sentiamo però la necessità di tornare ad un modo più sperimentale e radicale nell’approccio col nostro lavoro, ci concentriamo sull’area di via Mottalciata”. 

“E’ la nostra casa – sottolinea Noero – , laboriosa, dinamica e paziente, il punto centrale della nostra attività, questo Pierpaolo Falone ed io lo abbiamo riconosciuto nel momento in cui ne abbiamo varcato l’ingresso, otto anni fa. Un rudere ricostruito con le nostre risorse e adattato alla ricerca del nostro programma. La galleria, si è rivelata in tutta la sua generosa duttilità, fresca e sapiente in ogni istante. Un luogo dove finalmente potevamo inventare ogni volta quell’importante nuovo foglio bianco da offrire ai nostri artisti”.

A breve a questo spazio si aggiungerà una novità: “Una casa si completa con un giardino e a questo stiamo pensando e lavorando”, annuncia Noero.

Costante nella sua continua evoluzione, testimoniata dalla nomadica migrazione in otto diversi spazi occupati a Torino nei 21 anni della sua attività, la storia della Galleria Franco Noero è cominciata nel  1999 in via Mazzini; passando poi a via Giolitti nel 2003 sino ad approdare dop ocinque anni alla Fetta di Polenta, un’ardita scommessa nel cuore di un edificio storico e iconico quale la casa costruita dall’Antonelli. Nel 2013 apre la galleria di via Mottalciata, spazio dove i muri vengono abbattuti e ricostruiti ad ogni mostra dove prima non c’erano, lasciando gli artisti completamente liberi di creare ad ogni nuovo progetto un luogo diverso. Lo spazio stesso entra quindi a far parte e si adatta alla creazione artistica.

Oltre 1000 metri quadrati ‘open-air’, giardino e deposito a 100 metri di distanza, si aggiungono allo spazio principale di via Mottalciata, che promette di continuare ad essere lo speciale incubatore e generatore di idee che ha caratterizzato la galleria nella ricerca parallela a quello straordinario laboratorio che è la città di Torino, con i suoi contrasti e controsensi e la sua discreta, formidabile bellezza. “Ancora una volta -conclude Noero – la galleria evolve e si trasforma, perché ogni tempo ha le sue caratteristiche e i momenti difficili sono quelli dai quali spesso nascono le idee più forti ed innovative.



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