Censimento nazionale FAI: i cittadini invitati a votare i luoghi del cuore 2020. Nell’elenco anche il parco di Carignano e la chiesa di Sant’Agostino a Carmagnola

 

luoghi del cuore

Carmagnola, chiesa Sant’Agostino

I Luoghi del Cuore: ognuno ha il proprio e si può votare. E’ in corso la decima edizione  del censimento lanciato dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo.  Partito a maggio, si svolgerà fino  al 15 dicembre 2020 : tutti i cittadini , nei piccoli borghi e nelle grandi città, nei paesi meno conosciuti e in quelli più noti, in Italia ma anche all’estero, sono invitati a votare i luoghi italiani che amano di più e vorrebbero vedere tutelati e valorizzati.  Tra i numerosi luoghi, anche il Duomo di di Carignano,  il parco dell’ex villa Bona sempre a Carignano e la chiesa di Sant’Agostino a Carmagnola.

luoghi del cuore

Carignano, parco ex Villa Bona

luoghi del cuore Settembre con San Remigio

Duomo di Carignano

Saper guardare avanti con speranza e positività è un’attitudine preziosa, e la nuova edizione del censimento de I Luoghi del Cuore, l’iniziativa che da diciotto anni permette alle persone di unirsi e di manifestare con un gesto tangibile l’amore per lo straordinario patrimonio d’arte e natura che ci circonda, ci vuole proiettare al di fuori delle nostre mura domestiche, e porre fine a questa prolungata astinenza dal Paese che amiamo.” Questo progetto – spiegano dal FAI –  racconta più di ogni altro il desiderio della Fondazione di continuare a occuparsi con slancio e passione dell’Italia e degli italiani, mettendosi in ascolto dei cittadini per ideare e immaginare il futuro insieme: una potente iniezione di fiducia per restituire, diffondendolo, quel sentimento di coesione civile che in questi giorni “sospesi” avvertiamo così intensamente”.

Grazie a “I Luoghi del Cuore” il FAI incoraggia e stimola ciascuno di noi, anche restando a casa, a fare la differenza ed essere motore di cambiamento per il proprio territorio, unico al mondo per varietà e bellezza. L’augurio della Fondazione è che la partecipazione al censimento sia la più estesa possibile, perché il risultato del gruppo supera sempre la somma dei singoli e diventa potenza, energia e forza creativa che si fa azione efficace: a darne evidenza le storie di impegno civile di tante comunità di cittadini che grazie a questa iniziativa si sono avvicinate o ritrovate con rinnovato entusiasmo, condividendo un obiettivo comune, speranze ed emozioni. Prima ancora che dei luoghi, infatti, questo è il censimento delle persone, che i luoghi li vivono, li amano, li salvano.

Dal 2003, anno della sua prima edizione, I Luoghi del Cuore è stato eletto da milioni di cittadini a cassa di risonanza per far sentire la propria voce a favore di piccole e grandi bellezze da non dimenticare. I risultati ottenuti sono eccezionali, a dimostrazione della sua valenza sociale ma anche del suo essere strumento concreto e fattivo in grado di accendere i riflettori dell’opinione pubblica su luoghi da salvare, proteggere o semplicemente valorizzare perché poco noti e di contribuire in maniera significativa a cambiarne le sorti. Grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo il FAI ha sostenuto e promosso ben 119 progetti di recupero e valorizzazione di luoghi d’arte e di natura in 19 regioni. Nelle nove edizioni realizzate sin qui, grazie a più di 7 milioni di voti ricevuti – di cui più di 2,2 milioni nell’ultima edizione del 2018 – è stato inoltre possibile costruire una mappatura unica e spontanea di oltre 37.000 luoghi dalle tipologie più varie, che interessano oltre l’80% dei Comuni italiani. Alcuni sono stati segnalati da una sola persona, per altri invece si sono mobilitate decine di migliaia di cittadini. E sono più di 800 gli straordinari comitati spontanei che si sono attivati per raccogliere voti, e che hanno perseguito con ineguagliabile tenacia l’obiettivo di offrire un’occasione di rinascita al loro “luogo del cuore”.

Quest’anno il censimento si arricchisce di due classifiche speciali. La prima dedicata all’“Italia sopra i 600 metri”, cioè a luoghi che appartengono alle aree interne montane del Paese, di cui la Fondazione si sta occupando anche attraverso il Progetto Alpe e che coprono da sole il 54% del territorio nazionale: zone che sono diventate la periferia del Paese, in sofferenza per la carenza di servizi e infrastrutture che rende le condizioni di vita più difficili, ma anche contraddistinte da una bellezza indiscutibile, spesso intatta e dominata dalla natura, in cui vivono comunità di cui riscoprire la storia, le tradizioni e il potenziale. La seconda è relativa ai “Luoghi storici della salute”, beni architettonici che hanno radici profonde nel nostro passato, e che oggi, a fronte dell’emergenza sanitaria, sono divenuti valorosi presidi a tutela di tutti noi; luoghi che raccontano quanto il benessere di corpo e mente abbia radici antiche nel nostro Paese e una tradizione secolare che spazia dalle terme romane alle farmacie storiche, dagli ospedali nati nel Rinascimento ai padiglioni di fine 800 e inizio Novecento, oggi più che mai in funzione grazie all’instancabile prodigarsi dei medici e del personale paramedico per far fronte all’epidemia.

Come di consueto, i luoghi del cuore più votati verranno premiati, a fronte della presentazione di un progetto concreto: 50.000 euro, 40.000 euro e 30.000 euro saranno assegnati rispettivamente al primo, secondo e terzo classificato, mentre il luogo più votato via web diventerà protagonista di un video, storytelling o promozionale, realizzato a cura della Fondazione. Per i vincitori delle due classifiche speciali sono in palio complessivamente 20.000 euro. FAI e Intesa Sanpaolo, dopo la pubblicazione dei risultati, lanceranno inoltre il consueto bando per la selezione degli interventi in base al quale tutti i proprietari (pubblici o non profit) e i portatori di interesse dei luoghi che hanno ottenuto almeno 2.000 voti potranno presentare alla Fondazione una richiesta di restauro, valorizzazione o istruttoria sulla base di specifici progetti d’azione.

“Il FAI chiama a raccolta gli italiani intorno al patrimonio della nazione e indice un nuovo censimento de I Luoghi del Cuore. Così lasciamo per un momento l’io e la sua casa per dedicarci agli altri e ai luoghi che ciascuno predilige. Siamo individui ma anche nodi di un tessuto nazionale di cui siamo parte e che ci protegge (come si è visto con il nuovo temibile virus). Il FAI è una fondazione della società civile sostenuta principalmente da iscritti e sostenitori. Non c’interessa competere per il potere e per la ricchezza, come spesso avviene nella politica e nel mercato; ci preme invece unirci a tutte le istituzioni culturali per cooperare al vero, al bene e al bello della Patria e dei concittadini. Italia ti amiamo”, ha dichiarato Andrea Carandini, presidente FAI.

Dal 2004 Intesa Sanpaolo affianca il FAI in questa iniziativa a favore della tutela e della valorizzazione delle bellezze artistiche e naturali del Paese, ambito che vede il Gruppo impegnato in prima persona. A questo si aggiunge la capillare diffusione sul territorio italiano che asseconda la presenza ben distribuita della Banca in tutte le regioni italiane.

“Mai come oggi l’appuntamento con I Luoghi del Cuore ci riconduce a un po’ di ottimismo e all’auspicio di tornare presto ad apprezzare in ogni angolo dell’Italia il patrimonio artistico del Paese. Inserire i luoghi della sanità, alcuni veri e propri gioielli architettonici spesso trascurati e degradati, suggella il grande impegno di Intesa Sanpaolo per sostenere il servizio sanitario e la ricerca in questo difficile momento del nostro Paese. Gli ospedali, le case di cura, le farmacie sono testimoni silenziosi di sofferenza e meritano attenzione e tutela. Indicarli e votarli per il restauro è un modo genuino di esprimere la nostra gratitudine ai medici e paramedici che quotidianamente vi lavorano”, ha commentato Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo.

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE AL CENSIMENTO LUOGHI DEL CUORE 2020
dal 6 maggio al 15 dicembre 2020 sul sito  www.iluoghidelcuore.it




 

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CARMAGNOLA, CHIESA SANT’AGOSTINO. L’edificio storico della Chiesa di Sant’Agostino si affaccia sull’omonima piazza e insieme al convento è il complesso monumentale più rappresentativo della Città, fulcro della vita sociale della comunità sotto ogni aspetto, religioso, artistico e storico, luogo in cui vennero emessi i voti alla Vergine dell’Immacolata Concezione in seguito alle epidemie di peste del 1522 e del 1630. La sua fondazione ci viene descritta dal frate agostiniano G. Bucci, nato a Carmagnola verso il 1430. Nel suo Memoriale Quadriparlitum narra che nel 1397 Papa Benedetto X diede incarico all’abate cistercense Giacomo di Casanova di introdurre gli Agostiniani a Carmagnola, ma, causa una pestilenza, l’inizio della costruzione della Chiesa avvenne solo nel 1406; i lavori terminarono con l’apertura al culto nel 1437. Fu l’ artista fiorentino, Mastro Amedeo da Settignano (Meo del Caprino) che nel 1496 realizzò il nuovo portale in marmo, in stile rinascimentale, che ancor oggi è il più bel ornamento della facciata. Formato da due stipiti e da un architrave con trabeazione baccellata, sormontati da un aree con epigrafe, nella lunetta esso lasciava intravedere un affresco con l’Apostolo Tommaso che tocca la piaga del costato di Gesù Cristo. In armonia col portale, nel XVI secolo, una finestra trifora sostituì la rosa lucifera della semplice facciata, che si arricchì di una immagine dipinta di S. Agostino con lo stemma della Città. Avendo bisogno di restauri, nel 1835 gli Agostiniani ricorsero all’opera dell’Avv. P.L. Menocchio, che ridusse la facciata, originariamente in mattoni a vista, a stile composito, trasformando i quattro contrafforti esistenti in lesene con alette che individuano tre campiture sotto tre arcate a tutto sesto”. La struttura che attualmente vediamo e quella ridisegnata nel l835. S. Agostino restò sempre la più potente istituzione religiosa cittadina. Già nel 1438 vennero collocati sul campanile l’orologio regolatore della Città che batteva le 24 ore e la grande campana del Comune che segnalava il coprifuoco e le convocazioni consiliari, in quanto nei secoli XV e XVl il Comune teneva le sue congreghe generali nell’adiacente Convento. Anche numerose Corporazioni religiose trovavano ospitalità nella Chiesa, con la maggior parte delle Università dei Mestieri. S. Agostino costituiva il fulcro della Città: vi si celebravano messe votive e, in caso di calamità, solenni funzioni nell”antistante spazio. Qui, durante le terribili pestilenze del 1522 e 1630, i capifamiglia carmagnolesi pronunciarono il loro voto all’lmmacolata, tuttora onorato l’8 Dicembre. Nei secoli il vasto Convento dovette subire molteplici ristrutturazioni, le più rilevanti delle quali furono l’aggiunta, alla Chiesa, di una quarta navata ed i rifacimenti barocchi, sul lato sud, negli anni 1767-80. Scacciati nel l802 dall’editto napoleonico, gli Agostiniani tornarono nel loro Convento nel l820, per abbandonarlo definitivamente nel l856, quando si secolarizzarono in seguito alla soppressione degli ordini religiosi. il Municipio, proprietario del complesso dal l858, nel l869 demolendo una parte di esso, realizzò l’attuale piazza D. Berti. La Chiesa, nella parte esterna si caratterizza per una connotazione gotica, all’interno, invece, è più che evidente l’influenza barocca. La chiesa, a pianta longitudinale, a quattro navate senza transetto, misura 45 m di lunghezza, 22 di larghezza e 16 di altezza. La navata centrale, le due laterali e il presbiterio sono coperti da volte a crociera con costoloni decorati a foglie e rami. La quarta navata, con archi a sesto acuto, capitelli cubici su colonne semicircolari, coperta da volte a crociera e da una volta ellittica con cupolino a decorazione neoclassica, termina nella sacrestia. Di grande pregio l’armonico altare maggiore opera del 1612 che si distingue per la ricchezza di marmi policromi. Alle sue spalle è visibile il monumentale coro ligneo, splendida opera quattrocentesca, restaurato nel 1999. L’organo risale al 1955.

 

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