Il “Rosso Indelebile” delle donne: a Moncalieri Artemixia conclude la prima edizione con un record di visualizzazioni per le sei pillole d’arte

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Un successo dimostrato dai numeri e non solo: la prima edizione di “Rosso Indelebile: 25 Novembre tutti i giorni” promossa dall’associazione Artemixia e appoggiata dal Comune di Moncalieri ha totalizzato ben 27mila visualizzazioni in sei appuntamenti, pillole di arte che hanno saputo emozionare e stimolare la riflessione  in un pubblico attento e partecipe.

Il progetto diffuso sul web  tra dicembre e gennaio  punta a incidere sul piano della problematica di natura culturale che sottende all’origine del fenomeno della violenza di genere e domestica. Incidere sulla cultura grazie alla cultura stessa e al potere esplicativo e comunicativo dell’arte:  “Il progetto artistico e sociale ha preso il via nel 2019 poi, ad aprile 2020 in pieno lockdown – spiega Rosalba Castelli di Artemixia – ha assunto la forma di campagna di sensibilizzazione che è stata tradotta in arabo, inglese, francese e spagnolo inserita sui siti ufficiali di Torino, Moncalieri e Ponderano”. Ben 53 mila le persone raggiunte lungo il 2020, grazie agli eventi di arte della sensibilizzazione che hanno coinvolto circa 40 artiste e artisti, “percorsi di arte diffusa inserita nei ‘luoghi della gente’ come gli ipermercati e i centri giovanili – prosegue Castelli – ma anche performances e monologhi in diretta a partire dai luoghi della cultura di Torino, chiusi al pubblico ma trasformati in cassa di risonanza di un messaggio che non si poteva tacere”. Senza contare la “coda” finale di contatti con la trasmissione a Moncalieri delle sei  pillole sotto Natale, “numeri che superano di gran lunga le aspettative che avevamo all’inizio”.

L’iniziativa Rosso Indelebile ha innescato ciò che era nelle sue intenzioni, ovvero “permetterci di soffermarci a riflettere su un problema che ci è più vicino di quanto immaginiamo, che attraversa molti ambiti, non solo quello domestico ma anche quello lavorativo e che trova le sue radici, come dicevamo proprio nella cultura – continua Castelli – La violenza riguarda non solo le donne che ne vengono colpite o le bambine e i bambini che ne sono testimoni o i sex offenders e coloro che agiscono la violenza, sia essa psicologica che fisica”.
La violenza riguarda il nostro essere responsabili rispetto al linguaggio che utilizziamo, all’educazione che diamo alle nostre figlie e ai nostri figli, al modo che abbiamo di guardare alla “vittima” e al modo in cui i giornali riportano notizie di violenza, con toni spettacolaristici e giustificando atti criminali con attenuanti che sviano dalla gravità di ciò che è accaduto.




Fenomeni purtroppo tutt’altro che in calo: i numeri che fotografano la violenza continuano a essere drammatici e parlano di ben 1600 uccisioni di donne in Italia nel decennio 2008-2018. Sottolinea ancora Castelli: “Telefono Rosa Piemonte ha preso in carico tra giugno e agosto 2020 ben 193 donne, il 18 % in più rispetto all’anno prima – spiega – Polizia e carabinieri hanno sottoposto a fermo 22 uomini ad agosto, la Questura 11 a luglio”. Il flusso di chiamate verso Telefono Rosa Piemonte ha fatto invece segnare su base annua un più 59 %, passando da 680 nel 2019 a 1081 nel 2020.
Dati allarmanti, che l’assessore alla Cultura e alle Pari Opportunità di Moncalieri Laura Pompeo, intervenuta per presentare tutti i video, commenta così: “La strada da percorrere verso una reale uguaglianza tra i generi è ancora lunga e richiede molti cambiamenti nella mentalità e nelle azioni. Bisogna insegnare agli uomini il rispetto nei confronti delle donne e insegnare alle donne fin da bambine il rispetto verso se stesse. Con ’25 Novembre tutti i giorni’, per il quale ringraziamo Artemixia, Rosalba Castelli e tutti i collaboratori e collaboratrici, abbiamo posto un ulteriore tassello proprio in questo senso. Abbiamo fatto un percorso importante per informare e sensibilizzare ancora sui temi delle umiliazioni e delle violenze contro le donne, e della violenza assistita dalle loro figlie e dai loro figli. Un percorso che si aggiunge alle numerose attività di sensibilizzazione e di educazione che svolgiamo, sempre più intensamente, tutto l’anno, contro questo drammatico fenomeno e le sue radici di tipo culturale”.

 

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