Un’accoglienza inaspettata – Il centro di Tra Me nell’esperienza di una tirocinante (quinta parte)

accoglienza trame

(foto Orlando Morici)

Un’accoglienza inaspettata – Quinta parte

Stanno passando le settimane e io piano piano inizio a capire cosa capita in questo centro corrispondenze di Babbo Natale nel periodo prenatalizio. Ho affrontato la scuola, ho affrontato l’uomo del legale. Ora tocca alla Strega Varana del sanitario.

L’ufficio di Carignano è su un soppalco, buio, nascosto, l’antro perfetto dove queste figure mitologiche si muovono nell’ombra. Poi ci sono io, Fievel all’inizio del suo viaggio, che mi dirigo verso di lei, Tatiana. Tra lei e Rachid non so chi vinca il Gran Premio della telefonata 2021. Si muovono tra mail, messaggi e chiamate che stenografe del mondo levatevi proprio.

Riesco a infilarmi tra un bip e l’altro e dire a Tatiana che oggi sarò il suo braccio destro. Sì, va beh, forse più probabile dire che sarò la sua palla al piede visto che devo chiedere a mia mamma come prenotare gli esami del sangue. Mentre mi riempio di queste fisime mentali, lei alza lo sguardo, mi sorride e dice che vorrebbe mangiare uno dei medici che non le risponde al telefono da settimane, attraverso il quale deve prenotare una visita per un beneficiario.

Facciamo un piccolo briefing: i ragazzi hanno un permesso di soggiorno provvisorio della valenza di sei mesi, rinnovabile. Grazie a questo hanno accesso al Sistema Sanitario Nazionale, cioè gli viene assegnato un codice fiscale e un medico. Questo codice fiscale è legato al permesso di soggiorno, dunque anche questo ha una valenza di sei mesi, rinnovabile.

Quindi non appena rinnovo il permesso di soggiorno, si rinnova anche la tessera sanitaria?

«Esatto, non appena Rachid torna dalla questura, mi chiama e mi invia una copia del nuovo permesso. Io lo allego all’Agenzia delle Entrate e faccio una nuova richiesta».

Ma cosa succede quando il ragazzo non ha ancora nessun documento, perché la questura gli ha dato appuntamento un mese dopo rispetto a quando è arrivato da noi?

«Quando un beneficiario arriva da noi, tendenzialmente, non ha ancora un appuntamento per fare il C3, il documento della Questura che attesta che il ragazzo ha fatto la domanda di protezione internazionale. Spesso i ragazzi ricevono la convocazione circa un mese dopo il loro arrivo. Se in quel mese dovessero avere un problema di salute possono chiedere il codice S.T.P. – straniero temporaneamente presente -, un codice regionale individuale di accesso riconosciuto su tutto il territorio nazionale. Questo codice ha valenza semestrale e garantisce alla persona l’accesso alle cure sanitarie e il diritto all’esenzione, cioè la sospensione delle spese sanitarie».

Ma il diritto all’esenzione permane anche quando il beneficiario ottiene un codice fiscale?

«Durante i primi sei mesi di permanenza, periodo in cui il richiedente non può accedere all’attività lavorativa, la sua posizione sarà assimilata a quella dei disoccupati attraverso l’attribuzione del codice E02. Successivamente, il richiedente asilo continuerà ad avere diritto all’esenzione ticketcon codice E92, come i cittadini italiani disoccupati, fino a quando non inizierà a svolgere regolare attività lavorativa».

E chi prenota le visite?

«Tendenzialmente noi, perché tanti ragazzi riconoscono il punto dolente, ma non lo identificano con la branca specifica di medicina. Oppure vanno in autonomia dal medico e vengono poi da noi per capire cosa gli è stato prescritto».

Avere un medico è tra le cose più importanti per i ragazzi, un primo passo per stare bene, per essere seguiti e riuscire a integrarsi meglio.

Quinta parte – La storia continua sul prossimo numero.

Quarta parte

Terza parte

Testo di Adele De Pasquale, foto di Orlando Morici.

A cura di Adele De Pasquale. 

Tirocinante a Tra Me – Carignano

Via Silvio Pellico 28 – www.tramecarignano.org

Condividi questo articolo

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.