POSTA DI MARZO 2023 – I nostri lettori ci scrivono

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L’importanza

di una goccia di sangue

Nel 1985 decisi di diventare donatrice di sangue in quanto alcuni mei famigliari facevano già parte di un’associazione. Senza rendermi conto dell’importanza fondamentale di questo piccolo gesto.

Dopo alcuni anni dovetti smettere per motivi di salute e proprio in quella circostanza scrissi questa poesia intitolata “Una goccia di sangue”: Donare un po’ del tuo sangue è un’azione che deve farti gioire, / domani potrà salvare qualcuno destinato a morire. / Quelle poche gocce per te sono poca cosa , / ma per chi le riceverà sarà una cosa meravigliosa. / Costui non saprà mai chi è stato a salvargli la vita, / ma avrà sempre nel suo cuore per ogni donatore una gratitudine infinita.

Mai avrei pensato di ringraziare personalmente tutti i donatori in occasione di un lungo periodo trascorso in ospedale da mio marito. In questi ultimi mesi abbiamo dovuto ricorrere per tantissime volte alle preziose “sacche” per le trasfusioni.

Proprio per questo motivo mi permetto di rivolgermi ai tanti giovani ce leggeranno questa lettera: “Ccari ragazzi, speranza del futuro, non sprecate l’opportunità di far parte di un gruppo di donatori, con la vostra generosità aiuterete tante persone in difficoltà e darete loro la possibilità di continuare a vivere”.

Concludo ringraziando personalmente tutti i donatori di sangue che fino ad oggi hanno dato a mio marito la possibilità di continuare a vivere.

Gemma Zappino

Alzheimer Caffè

sabato 25 marzo a Carmagnola:

curare senza pillole

 e le arti come terapie

Sabato 25 marzo presso il salone I.CON.A della parrocchia Santi Pietro e Paolo di Carmagnola (via Don Pipino), dalle ore 15 alle ore 17, si terrà un Caffè Alzheimer promosso dalla  nostra Associazione Malati di Alzheimer – AMA odv; in tale occasione si affronterà il tema della cura delle persone affette da deterioramento cognitivo, mediante il ricorso alle arti come terapie.

Allo stato attuale, come noto, i  farmaci  disponibili non sono in grado di “guarire” le persone affette da demenza, ma  sono utili per arginarne il peggioramento. Parimenti esistono terapie non farmacologiche che aiutano tali persone a mantenere il più possibile le loro abilità,  a stare meglio con se stessi e, di conseguenza, nel proprio nucleo famigliare. A questo riguardo si è constatato come il ricorso alle arti quali la musica, la pittura , la danza possa essere di aiuto per il raggiungimento di un soddisfacente stato di benessere.

Affronteranno questi aspetti Adriana Ricci Horta  psicoterapeuta, che conduce la palestra cognitiva promossa dalla nostra associazione  a Carmagnola e a Chieri e Laura Vesparul, artista, pittrice, che opera presso i servizi AMA di Chieri.

Vi aspettiamo numerosi.

Punto Alzheimer Carmagnola

Associazione Malati Alzheimer AMA

 

Carnevale e bandiere

Ancora echeggiano nell’aria le musiche ed i canti diffusi dai carri allegorici nel corso delle quattro sfilate che

hanno reso onore ai personaggi del Carnevale, la Castellana ed il Gran Siniscalco, quest’anno rappresentati

da Michela Bauducco e Loris De Chiara. Completava l’atmosfera uno sventolio di bandiere, quelle dei Borghi

in cui la città è “divisa” in questo periodo (rosso-nero per la “Piazza”, già “Contrada dei Giochi”; azzurro-

nero per il “Torre”, già “Borgovecchio”; azzurro, non blu, e giallo per il “Sole”; cardinale-oro per “I Matti”,

già “San Remigio”; rosso-azzurro per “ Valdocco” presente solo con un carrettino).

Le denominazioni “arcaiche” si riferiscono ai primi anni del Carnevale storico (1952-1960) quando la prima

domenica sfilava il corteo in costumi medioevali, quale corte di Castellana e Gran Siniscalco, e c’erano

figuranti a cavallo, per ogni contrada, insieme ad un fantino, che avrebbe disputato la Giostra del

Saracino, un percorso ad ostacoli con diverse prove di destrezza, su un prato, appositamente attrezzato,

per aggiudicarsi il “palio”, che sarebbe rimasto a quella contrada fino all’anno successivo (in effetti, il

Comitato organizzatore, presieduto, di diritto, dall’Assessore alle Manifestazioni, aveva “attinto” a

consuetudini della Città di Siena.) La seconda domenica, tradizionalmente quella di Carnevale, ed il martedì

grasso (di chiusura) oltre al corteo storico, andavano in sfilata i carri allegorici, con le bandiere colorate

rappresentative delle contrade e si sfidavano i carri, inizialmente trainati da cavalli, in una gara per la

graduatoria a premi.

Ora è tutto molto cambiato, sono rimasti i due principali personaggi e le “contrade”, da quando non si è più

svolto il “palio”, hanno assunto il più comune nome di borghi ma qualcosa è rimasto come i colori delle

bandiere e l’invito del Comune ad esporre la bandiera dei borghi di appartenenza, che indica la zona in

cui si abita, perché sia addobbata tutta, nello stesso modo. Può succedere che non sia il borgo “del cuore”

in cui sei nato e cresciuto, se ti sei trasferito; che non sia quello del carro sul quale preferisci sfilare; ma

l’appartenenza è la residenza. Molti le bandiere non le espongono ed è mancanza di partecipazione, ma la

bandiera diversa da quella del la zona dove abiti denota mancanza di adesione a quel luogo, quasi un

rifiuto all’appartenenza.

Negli anni prima descritti era di rigore che i residenti aderissero al carro della contrada di residenza, la “loro

contrada”, col rischio, in caso contrario, di essere tacciati di “tradimento”; parole grosse, ormai cadute nel

tempo. Se sei un “fedelissimo” di un carro che non è quello del “tuo borgo” nessuno lo noterà ma sarà

opportuno che la tua casa porti i “colori giusti”, evitando commenti , adeguandoti ai tuoi vicini, non

dirimpettai, che talvolta sono di un altro borgo.

Il Carnevale è sempre un momento di festa ma anche questa occasione deve realizzarsi “seriamente”.

Marilena Cavallero

 

In ricordo di

Lucia Pautasso

Fede, Speranza, Carità

In occasione dell’intervento di recupero e restauro conservativo della cappella di Santa Croce di Tetti

Pautasso (iniziato nel 2001), ho conosciuto Lucia.

Caposala dell’ospedale San Giovanni, è stata di fatto da sempre il presidio sanitario di Tetti Pautasso e di

Tetti Peretti.

Una fede incrollabile, una speranza che era certezza e una carità, nel senso evangelico del termine, totale.

Sarà sempre presente nel nostro affettuoso ricordo.

Carla Ostino

Questa la posta di marzo 2023 su Ieri Oggi Domani, versione stampa. Per scrivere alla Redazione inviate le vostre e-mail, complete di nome e cognome, firma e recapito, a redazione@ierioggidomani.it. La Redazione ricorda che lettere anonime e prive di firma non vengono prese in considerazione.




 

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