Nuova tecnologia laparoscopica all’Asl TO5: il Santa Croce di Moncalieri tra i pochi ospedali in Italia ad applicarla per il reflusso gastroesofageo

laparoscopia reflusso

Un importante e innovativo intervento chirurgico è stato realizzato nei giorni scorsi nella Struttura di  Chirurgia dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri: è infatti stato effettuato con tecnica laparoscopica una nuova tecnologia per il trattamento chirurgico del reflusso gastroesofageo sviluppata negli Stati Uniti.

“Si tratta di uno sfintere esofageo magnetico, noto come LINX®, costituito da un anello di perline metalliche in lega di titanio che viene posizionato, nel corso di un intervento laparoscopico attorno allo sfintere esofageo inferiore – ha spiegato il dottor Gabriele Pozzo, direttore della struttura di Chirurgia -. In questa sede, grazie ad un effetto di attrazione magnetica tra le perline, si crea una zona di pressione circolare che funge da nuovo sfintere. Durante il transito del cibo questo nuovo sfintere magnetico si apre permettendo la normale alimentazione. I principali vantaggi di questa tecnologia risiedono nella maggiore standardizzazione della procedura ed in una ulteriore riduzione della disfagia post-operatoria. Il LINX®, inoltre, è un dispositivo relativamente semplice da impiantare (non più di 30 minuti) e come per la Fundoplicatio, permette la dimissione del paziente nella prima giornata post-operatoria.”

Il dottor Pozzo nel 2019 era stato il primo ad impiantare questo dispositivo in un ospedale pubblico in Italia (negli USA è presente dal 2009 e ne sono già stati impiantati oltre ottocentomila, nel mondo quasi il doppio). Con l’introduzione di questa tecnica innovativa al Santa Croce,  l’ AslTO5 diventa uno dei pochi centri Italiani certificati per il trattamento delle patologie funzionali esofago gastriche. L’intervento eseguito nelle sale operatorie del Santa Croce ha visto impegnati assieme a Pozzo, il dottor Granero dell’equipe anestesiologica diretta dal dottor Gilberto Fiore,  le dottoresse Stefania Martina e Laura Roy  della Chirurgia e le due dottoresse in formazione specialistica  Francesca Palazzo e Gurguri oltre al personale infermieristico che ha dimostrato un grande impegno nel formarsi per l’esecuzione della nuova tecnica. Questa tecnica va ad aggiungersi alle nuove metodiche mininvasive (gastrectomie sub totali e totali, resezioni colo rettali)  che da inizio anno sono state effettuate dalla Struttura di Chirurgia garantendo un percorso di dimissione precoce del paziente ed un rapido ritorno alla vita quotidiana.

La malattia da reflusso gastroesofageo (mRGE) è una condizione clinica molto comune in cui il contenuto fluido e gassoso presente nello stomaco torna in esofago causando sintomi altamente impattanti sulla qualità di vita dei pazienti e specifiche complicanze potenzialmente molto severe.

Oggi la terapia medica è molto efficace grazie a farmaci specifici, gli Inibitori di Pompa Protonica, (PPI). Purtroppo però circa il 20% dei pazienti con mRGE non risponde ai PPI, o risponde solo parzialmente, con il rischio di sviluppare una farmaco-dipendenza non scevra da severi effetti collaterali. I sintomi sono spesso debilitanti e possono includere dolore quotidiano, difficoltà a deglutire e interruzione del sonno. La malattia è inoltre associata a problemi a carico delle vie respiratorie superiori, tra cui asma e bronchite/polmonite.

In assenza di una risposta completa alla terapia farmacologica, la mRGE cronica può anche progredire dando adito a gravi complicazioni, tra cui la patologia pre-cancerosa detta “esofago di Barrett” ed il cancro dell’esofago.

Con l’avvento della chirurgia mininvasiva il gruppo dei pazienti non responsivi alla terapia farmacologica può beneficiare della correzione del reflusso attraverso procedure laparoscopiche quali  la classica “fundoplicatio”  e l’impianto di sfinteri magnetici artificiali. (MSA Linx ®)

Compiacimento è stato espresso dal direttore generale Angelo Pescarmona: “Questo intervento eseguito dal dott. Pozzo e dalla sua equipe attesta ancora una volta che anche nei piccoli presidi ospedalieri possono essere realizzati importanti interventi chirurgici per migliorare la salute dei pazienti. La nostra sanità continua a rispondere in modo sempre efficiente ed efficacie grazie alla professionalità e alla competenza dei propri professionisti e operatori. Un grazie a loro per la dedizione e l’impegno profusi”.

 

 




 

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