Un tour a Pinerolo e nelle Valli Valdesi per incontrare la vera Lidia Poët: “La toga negata” è un sorprendente viaggio nei luoghi in cui nacque e visse la prima donna avvocato d’Italia

Dal Pinerolese e dalla borgata di Traverse di Perrero, dove nacque da una famiglia valdese benestante nel 1855 e visse fino ai tredici anni, parte la storia straordinaria di Lidia Poët, prima donna avvocato d’Italia. Per ripercorre la sua vera vicenda professionale e umana e conoscere la sua figura e il suo mondo, persino più affascinanti e decisamente più complessi di quelli tratteggiati  nella fiction televisiva La legge di Lidia Poët, il Consorzio Turistico Pinerolese e Valli propone il tour “La toga negata” che, quest’autunno, è programmato ancora per tre date. Gli appuntamenti sono l’8 ottobre, il 5 novembre e il 12 novembre (per prenotarsi: info@turismopinerolese.it).

Frutto di un lungo e appassionato lavoro, il tour nei veri luoghi di Lidia Poët  è stato organizzato proprio sulla scia del successo internazionale ottenuto quest’anno dalla serie distribuita da Netflix che l’ha resa improvvisamente famosa,  per mesi in vetta alle classifiche e premiata anche con il Nastro d’Argento come migliore serie crime dell’anno.  Per la ricostruzione sono stati contattati i discendenti della prima avvocatessa italiana ma sono state anche coinvolte quattro amministrazioni comunali. L’itinerario, infatti,  tocca  Perrero, San Germano Chisone, Pomaretto e Pinerolo.

La pronipote Daniela Trezzi, di professione avvocato, davanti alla casa di Lidia

La serie tv diventa così  l’occasione per andare a vedere proprio dove Lidia è nata e vissuta. I luoghi veri, quelli della sua storia, non toccati dalla troupe e neanche dal turismo: “Traverse – fanno notare dal Consorzio  –  è una piccolissima frazione di Perrero: vederla fa molto riflettere sul fatto che questa donna sia stata la prima avvocatessa d’Italia. Poët dedicò la vita alla rivendicazione dei diritti e si occupò dei minori, di donne e di detenuti. Grazie anche al suo operato nacquero i tribunali dei minorenni con l’obiettivo del reinserimento nella società dei più giovani”.

 




Daniela Trezzi insieme ad Andrea Gaudiello, editore e pronipote

A dare il nome al tour il fatto che ai partecipanti  viene eccezionalmente mostrata la sua toga, ma il titolo è anche un omaggio al libro “La toga negata” di Clara Bounous, che per prima  ha narrato la  figura della Poet,  riportata in auge, a livello nazionale, anche da “Prime… sebben che siamo donne. Storie di italiane all’avanguardia” di Bruna Bertolo.
Lidia fu paladina di una battaglia ultradecennale per ottenere, fra il 1884 e il 1920, l’iscrizione all’Albo degli Avvocati, ma fu anche protagonista di battaglie sociali per l’;emancipazione femminile (nel 1922 divenne la presidente del Comitato pro voto donne di Torino) e non solo, si impegnò  a favore dei minori, e fu promotrice di tante attività in campo giuridico e culturale.
Sii laureò in Giurisprudenza nel 1881; superò l’esame di abilitazione e, in assenza di norme che escludessero le donne dalla professione, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino iscrisse la Poët all’albo. La Corte d’Appello di Torino, però, su ricorso del Procuratore Generale del Re, annullò tutto sostenendo che la professione forense fosse un pubblico ufficio e come tale vietato alle donne. Nel 1919 entrò in vigore in Italia la legge che permetteva alle donne di poter lavorare negli uffici pubblici, per cui solo nel 1920, a 65 anni, Lidia Poët venne finalmente iscritta all’Albo degli avvocati di Torino.

Rossana Turina, presidente del Consorzio Turistico Pinerolese e Valli, spiega: “Partire dalla fiction per risalire alla realtà: questo è il lavoro che il Consorzio Turistico Pinerolese e Valli ha svolto per realizzare il tour nei luoghi autentici di Lidia Poët. La Val Germanasca dove Lidia è nata rappresenta per noi un punto di ripartenza per un turismo autentico fatto di luoghi, persone e tradizioni incluse quelle enogastronomiche. La cultura valdese è senz’altro un punto chiave che ha condotto Lidia a divenire prima avvocatessa d’Italia”

“La storia personale di Lidia Poët – sottolinea Beatrice Borgia, presidente di Film Commission Torino Piemonte –  è tornata con grandissima forza nel nostro presente e ha raggiunto un pubblico enorme, proprio grazie alla serie che Netflix e Groenlandia hanno scelto di raccontare, portando sullo schermo di tutto il mondo uno spaccato delle sue tante battaglie intraprese. Siamo molto soddisfatti di aver sostenuto fin dall’inizio un progetto di forte impatto produttivo capace inoltre di attualizzare una figura storica di enorme valore personale e professionale. Il successo internazionale della serie ha trovato un corrispettivo locale molto significativo, facendo nascere percorsi e tour nei reali luoghi della vita di Lidia Poët: un segnale concreto che dimostra ancora una volta il potere del cinema e la sua capacità di creare un immaginario e, come in questo caso, riportare alla luce una figura storica di cui il nostro territorio non può che essere orgoglioso”..

E Sonia Cambursano, consigliera Città Metropolitana di Torino con delega al turismo, ha osservato: “La serie televisiva – seppur in parte contestata per la libera ricostruzione della storia umana e professionale di Lidia Poët – ha avuto il merito di accendere i riflettori sui luoghi che la prima donna avvocato ha frequentato: Torino, prima di tutto e poi le Valli Valdesi, da Perrero a Perosa Argentina dove di recente l’amministrazione comunale le ha intitolato un piazzetta. La prima serie andata in onda ha visto anche Palazzo Cisterna, la sede aulica di Città metropolitana di Torino, fare da sfondo alle ”battaglie” di Lidia in Tribunale: siamo davvero felici che anche per la seconda serie siano state girate numerose scene negli ambienti aulici di palazzo Cisterna e perfino nel nostro giardino storico. La serie dedicata a Lidia Poët è un perfetto esempio di come queste produzioni possano diventare volàno per un turismo culturale indispensabile per valorizzare, promuovere e tutelare le bellezze del nostro territorio”.

IL PROGRAMMA DETTAGLIATO del TOUR “LA TOGA NEGATA”

Componenti della libera associazione Val Chisone e Germanasca

Da Torino, con bus privato, si raggiunge  Pinerolo. Quindi si punta su Perrero: con una navetta si arriva  nella piccola borgata di Traverse per la visita esterna della casa dove, il 26 agosto 1855, nacque Lidia Poet; a seguire si andrà  nella frazione poco lontana di  San Martino e nel cimitero, metà cattolico e metà valdese, dove fu sepolta nel 1949.  Al termine di questa prima parte,  sosta per il pranzo in Val Germanasca,, con alcuni piatti tipici della tradizione locale e valdese. Nel pomeriggio, il tour prosegue attraverso la Val Chisone fino a San Germano Chisone dove, all’interno di Villa Widemann, dove sono stati raccolti  alcuni oggetti appartenuti a Lidia, tra i quali la sua toga da avvocato, alcune preziose borsettte e la sua cuffia valdese di pizzo bianco. A chiudere, si arriva a Pinerolo: il tour a piedi porterà i partecipanti proprio in quei luoghi che fecero parte della vita di Lidia: verranno rievocate  le serate al Teatro Sociale, si vedrà  la  casa dove visse, si ammirerà il centro storico per poi arrivare nella biblioteca civica che conserva scritti e carteggi di Lidia. Non mancherà una sosta per un caffè in un locale del centro storico.

Costo 80 euro con partenza da Torino, 70 euro con partenza da Pinerolo, comprensivo di  trasferimenti in bus e navette, guida turistica abilitata per tutto il tour; pranzo tipico (acqua inclusa); assicurazione sanitaria. Il tour potrà essere attivato anche per gruppi, cral, comitive su richiesta. Ulteriori informazioni e prenotazioni: www.turismopinerolese.it .whatsapp 331 3901745.

Clara Bonous, autrice del libro “La toga negata”

 




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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