Non è fantascienza ma medicina: conferenza di Roberto Chiarle giovedì 29 febbraio

roberto chiarle

Terapia genica, terapia cellulare, CAR T: nomi quasi fantascientifici che “celano” interventi terapeutici mirati che sempre di più stanno diventano parte integrante del nostro quotidiano, donando nuove speranze a pazienti che fino a poco tempo fa non avevano molte possibilità e prospettive di cura. Quanto queste tecniche sono già presenti nei nostri ospedali e quanto stanno realmente incidendo sulla nostra qualità della vita? A queste e a molte altre domande risponderà Roberto Chiarle, professore alla Harvard Medical School e all’Università degli Studi di Torino, che il 29 febbraio dialogherà con il pubblico di GiovedìScienza durante la conferenza dal titolo Quando la medicina sembra fantascienza. Le nuove – e le prossime – frontiere della cura.

L’incontro verrà ospitato in una sede d’eccezione: il Centro di Biotecnologie Molecolari MBC di Torino (via Nizza 52).

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti e la conferenza sarà tramessa anche in diretta streaming su www.giovediscienza.it

Modera Gianluca Dotti, giornalista e divulgatore scientifico.

Roberto Chiarle si è laureato in medicina presso l’Università di Torino, dove oggi è professore di Anatomia patologica, disciplina di cui è anche Full Professor alla Harvard Medical School. Dirige inoltre l’Unità di Ematopatologia all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Tra i suoi numerosi riconoscimenti, citiamo il premio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, due ERC grants dell’European Research Council, un premio AIRC-UK, numerosi finanziamenti dei National Institutes of Health americani, e altri ancora. Uno dei suoi principali interessi di ricerca è lo studio dei meccanismi di formazione dei tumori attivati dall’oncogene ALK, oltre allo sviluppo di terapie innovative per tumori ALK-positivi. Di recente, il suo gruppo di ricerca ha prodotto un vaccino anti ALK in grado di rendere il sistema immunitario capace di eliminare le cellule cancerose di linfomi ALK-positivi e tumori al polmone, oltre a una terapia di tipo CAR T contro i tumori ALK-positivi.

 

 




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