Dal Governo sì alla Tav, la Regione Piemonte accoglie con soddisfazione le dichiarazioni del premier Conte

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Il Governo dice sì alla Tav, è stato lo stesso presidente del Consiglio Giuseppe Conte a prendere posizione alla luce dei nuovi finanziamenti europei in arrivo per la Torino-Lione. In una diretta Facebook di ieri sera, 23 luglio, ha dichiarato che “sono intervenuti fatti nuovi di cui dobbiamo tenere conto. Non realizzare il Tav costerebbe molto più che completarlo. Non realizzare l’opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell’accordo con la Francia. Per bloccarla non potremmo confidare nel mutuo dissenso di altri protagonisti, la Francia e la stessa Europa. A queste condizioni solo il Parlamento potrebbe assumere una decisione unilaterale, viste anche le leggi di ratifica adottate proprio del Parlamento su questo punto”. Dichiarazioni accolte con soddisfazione dalla Regione Piemonte: “Finalmente parole chiare e di apertura sulla Tav, che confermano la posizione che la Regione Piemonte ha da sempre sull’opera. Queste erano le dichiarazioni che attendevamo da tempo”, ha commentato il presidente Alberto Cirio, che ha poi ringraziato il vicepremier Matteo Salvini “per essere riuscito a far superare le resistenze avute finora all’interno del Governo” ed ha esortato a procedere “con la formalizzazione all’Europa di questa posizione” e “ad andare avanti con i cantieri” perché “il Piemonte non può più aspettare”.



Decisa la replica del vicepremier Luigi Di Maio che ha riaffermato il no del Movimento 5 Stelle: “Ho ascoltato attentamente le parole del Presidente Conte, che rispetto. Il Presidente è stato chiaro, ora è il Parlamento a doversi esprimere. Sarà il Parlamento, nella sua centralità e sovranità, che dovrà decidere se un progetto vecchio di circa 30 anni e che sarà pronto tra altri 15, risalente praticamente alla caduta del muro di Berlino, debba essere la priorità di questo Paese. Sarà il Parlamento ad avere la responsabilità di avallare un progetto prevalentemente di trasporto merci (e sottolineo trasporto merci) mentre non esiste ancora l’alta velocità per le persone in moltissime aree del Paese. Sarà il Parlamento a dover decidere se è più importante la tratta Torino-Lione, cioè se è più importante fare un regalo ai francesi e a Macron, piuttosto che realizzare, ad esempio, l’alta velocità verso Matera, capitale europea della cultura, o la Napoli-Bari. Nel corso del tempo si sono succeduti nove governi, sono passati – ripeto – quasi 30 anni. Non esisteva ancora l’iPhone, non esistevano nemmeno gli smartphone, non esisteva il web come lo conosciamo oggi quando si discuteva della Torino-Lione. Parliamo di un’era oramai remota, eppure qualcuno, adesso, vorrebbe farci credere che la priorità del Paese sia questa. Media, giornali, apparati, tutto il sistema schierato a favore. Non noi. Non il MoVimento 5 Stelle. Per noi la Torino-Lione era e resta un’opera dannosa”.

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