No al deposito di rifiuti radioattivi a Carmagnola: già undicimila le firme raccolte

deposito nucleare

I no sono arrivati in poche settimane a quota undicimila, finora. Perché la raccolta di firme  contro il deposito di rifiuti radioattivi a Carmagnola continua. Alle firme della petizione online (www.change.org/noscoriecarmagnola) si sommano quelle raccolte fisicamente con banchetti allestiti nel comune di Carmagnola e nei comuni limitrofi, segno di quanto il pericolo sia avvertito su tutto il territorio e così sentito da provocare una vera e propria mobilitazione. E’ stata infatti immediata la reazione  non appena si è saputo, all’inizio di gennaio, che poco prima di Natale il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente hanno rilasciato il nulla osta alla desecretazione e alla pubblicazione, da parte di Sogin (la società di Sttato che gestisce i rifiuti nucleari)  della Carta Nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale di smaltimento dei rifiuti radioattivi.

Una notizia arrivata come una doccia fredda: la Città di Carmagnola à infatti venuta a conoscenza dagli organi di stampa di essere stata inclusa nell’elenco dei 67 siti potenzialmente idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

Il mancato coinvolgimento rispetto a questa opera   e la comunicazione improvvisa dell’inserimento in questo elenco ha generato nei cittadini residenti in tali aree una forte preoccupazione e confusione.
L’ubicazione è stata individuata nella storica frazione di Casanova, un’area che vanta una storia unica con la maestosa Abbazia cistercense del XII sec. con chiesa, monastero e cripta. Un territorio che vive soprattutto di agricoltura, in cui si coltiva da secoli la terra e che offre prodotti di grande qualità come il peperone e il porro lungo dolce.

Si è quindi immediatamente creato il comitato civico “No al deposito di rifiuti radioattivi a Carmagnola”, con portavoce il sindaco Ivana Gaveglio, che ha lanciato la petizione.

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Domenica 17 gennaio in occasione delle celebrazioni di Sant’Antonio Abate, patrono dei contadini e degli allevatori, si è svolta una messa durante la quale il parroco don Iosif Patrascan ha letto una lettera inviata dall’Arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia per manifestare la sua sentita vicinanza, sono sati benedetti i campi e gli animali per terminare con oltre duecento  trattori hanno creato una suggestiva e rumorosa marcia di protesta nei limitrofi terreni individuati tra i papabili per il deposito nazionale di scorie radioattive.

La petizione online ha sino ad ora raccolto 5500 firme alle quali se ne aggiungono altrettante raccolte nei gazebo allestiti a Carmagnola e nei centri limitrofi.
Il Comitato ringrazia  tutte le persone che hanno aderito alla mobilitazione e i comuni del territorio che si sono attivati compatti per sostenere le ragioni del no: “Ma occorre raccogliere ancora molte firme – sottolineano dal Comitato –  affinché la petizione abbia un forte peso quando verrà inviata alla Società SO.G.I.N. S.p.A., al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente con la richiesta di eliminare il sito di Carmagnola dal documento di proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il deposito”.,




 

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LE MOTIVAZIONI DEL COMITATO CIVICO RIPORTATE NELLA PETIZIONE

Diciamo NO alla localizzazione del deposito nazionale delle scorie nucleari a Carmagnola perché:
– non vogliamo perdere pregiati terreni agricoli (classe I), coltivati da generazioni;
– la nostra identità territoriale si fonda sui grandi prodotti di qualità della nostra agricoltura, dal peperone di Carmagnola al porro lungo e dolce di Carmagnola, dalla tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino D.O.P. all’asparago di Santena; come certificato anche dall’avviamento del Distretto del Cibo della Zona Omogenea 11 della Città Metropolitana di Torino;
– Carmagnola fa parte del sito Riserva di Biosfera MAB Unesco CollinaPo, riconoscimento che ha individuato il nostro territorio e quello di oltre 80 altri comuni lungo il percorso del Po come meritevole di protezione per le peculiari caratteristiche ambientali e culturali;
– il territorio di Carmagnola comprende un bosco di ontani neri, bianchi e salice bianco, classificati come Habitat Prioritario, e specie faunistiche come il Pelobate Fosco che rientrano nelle liste rosse delle specie da proteggere redatte dal Ministero dell’Ambiente e dall’IUCM;
– nell’area in cui è ipotizzato l’insediamento del deposito, vi sono falde acquifere superficiali e risorgive che lo rendono non idoneo ad ospitare il sito di stoccaggio dal punto di vista idrogeologico e per il rischio di inquinamento delle acque;
– l’area del sito è vicina ai centri abitati e soprattutto ad alcune cascine storiche, nonché al complesso dell’Abbazia di Casanova, risalente all’anno 1100 e tutelata dalla Soprintendenza.
– negli ultimi anni è emersa sempre più la consapevolezza sul valore del cibo e sull’importanza della sua qualità e sicurezza che vanno difese e valorizzate per difendere la sovranità alimentare, e si è contemporaneamente registrato un ritorno dei giovani alla campagna che investono in imprese agricole di qualità, con produzioni biologiche, tipiche e innovative.
Per tutti questi motivi riteniamo che il sito di Carmagnola NON SIA IDONEO ad ospitare il deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi di bassa e media attività.

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Raccolta firme a Villastellone

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Raccolta firme a Carmagnola

 

 

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