Il Piemonte ha una nuova legge sui rifiuti – Ambiente ed economia circolare, raccolta differenziata in primo piano

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Cambia la gestione dei rifiuti in Piemonte: il Consiglio regionale ha approvato nei giorni scorsi la nuova legge che modifica le modalità della legge del 2018 puntando sull’ambiente e sull’economia circolare.
Il provvedimento introduce, tra l’altro, un nuovo obiettivo di produzione di rifiuto urbano indifferenziato non superiore a 126 chilogrammi all’anno per abitante da raggiungere entro il 2025, con l’eccezione della città di Torino, il cui obiettivo pari a un rifiuto indifferenziato non superiore a 159 chilogrammi ad abitante è fissato entro il 2024. Il traguardo è il 65% di differenziata fissato dall’Unione Europea (che alcuni consorzi hanno già oltrepassato mentre Torino ha recentemente superato il 50% anche grazie ai 4 milioni stanziati dalla Regione per cambiare i mezzi) e il l riutilizzo di quei rifiuti che non si possono differenziare con termovalorizzatori sicuri e di ultimissima generazione.
Tre le finalità della legge: rafforzare la governance, spingere sulla raccolta differenziata, creare impiantistica che permetta al Piemonte di diventare autonomo nello smaltimento. E’ prevista anche la creazione di un unico Ambito territoriale omogeneo e di sub-ambiti di area vasta, ovvero gli attuali consorzi. All’Ato spetteranno l’approvazione del piano per l’avvio del trattamento dei rifiuti e la realizzazione degli impianti sulla base delle esigenze di riutilizzo, recupero e smaltimento.
La nuova norma, che cambia quella esistente, è stata fortemente voluta dall’assessore all’Ambiente Matteo Marnati: “Raccolte le criticità emerse sul territorio, come quelle che bloccavano il processo di accorpamento dei consorzi, l’abbiamo aggiornata. Ci saranno 21 consorzi autonomi di area vasta e avremo una governance forte; la partita dei rifiuti non è solo una questione ambientale ma anche economica, ci saranno nuovi investimenti, nuove assunzioni. Dovremo creare impianti a chilometri zero perché abbiamo bisogno di non dipendere da altri, siano essi in Piemonte o al di fuori”.
“La Regione – ha aggiunto Marnati – fa proprio il concetto di economia circolare incentivando lo scambio o la cessazione gratuita di beni per il loro riutilizzo. Abbiamo presentato numerosi progetti a valere sul Recovery Fund per il miglioramento dell’impiantistica, per riciclare la plastica e ideare nuove soluzioni per produrre materiali riciclabili. E lo faremo con i nostri atenei puntando sulla ricerca e sull’innovazione”. E non va dimenticato che “una gestione pubblica dei rifiuti permette di tenere lontane tutte quelle organizzazioni criminali che potrebbero essere attratte da un vuoto normativo”.




Il testo comprende anche la modifica al sistema di applicazione delle sanzioni per il mancato raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei rifiuti indifferenziati e una franchigia per i consorzi con elevata presenza di Comuni turistici, nei quali la popolazione effettivamente presente risulta essere superiore a quella residente (aumento della produzione di rifiuti compatibile con l’incremento di almeno il 5% della popolazione residente). Viene inoltre introdotto un periodo di osservazione transitoria per la valutazione dell’efficienza dell’organizzazione dei sub ambiti di area vasta, con la possibilità per la Giunta regionale, alla fine di questo periodo, di individuare i consorzi di area vasta che non raggiungono gli obiettivi stabiliti e di mettere in campo azioni di riorganizzazione o efficientamento fino ad arrivare, in caso di inerzia, ad un intervento in via sostitutiva, previa diffida, anche con la nomina di un commissario ad acta. È infine precisato che, in merito a criteri e modalità di utilizzo delle risorse a disposizione per finanziare la legge, la Giunta incentiva, fra gli interventi, i consorzi di area vasta che si sono accorpati consensualmente e sostiene quelli per cui ha disposto l’accorpamento a seguito del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti.
“Questo provvedimento è stato fortemente voluto dai territori, che hanno manifestato contrarietà rispetto agli accorpamenti dei consorzi, soprattutto per problemi di aumento dei costi e per il rischio della perdita di efficienza. Sono soddisfatto del lavoro svolto anche per la collaborazione proficua e fattiva in Commissione fra maggioranza e opposizioni”, ha affermato il consigliere Angelo Dago (Lega).
“Oggi il Piemonte si è dotato di una legge che fa chiarezza e offre una prospettiva di miglior utilizzo del sistema dei rifiuti, anche il rifiuto può diventare un’opportunità”, ha commentato il capogruppo della Lega, Alberto Preioni.
Soddisfazione è stata espressa anche dal capogruppo di Forza Italia, Paolo Ruzzola: “a 19 mesi dal nostro insediamento, dopo due alluvioni e una pandemia in corso siamo riusciti ad approvare un provvedimento che risponde alle esigenze espresse in modo trasversale dagli amministratori locali, che ci chiedevano di mantenere in piedi buone pratiche” e Paolo Bongioanni (Fdi) ha aggiunto che “grazie a questa nuova legge avremo consorzi di area vasta con una loro autonomia e una governance forte, un risultato importante anche da un punto di vista economico, in quanto l’ottimizzazione dello smaltimento può essere foriera di ricchezza”.
Il consigliere Daniele Valle (Pd) ha invece precisato che “pur non condividendo l’impianto generale del provvedimento, il nostro gruppo ha deciso di collaborare nel merito perché il sistema ha bisogno di stabilità e certezze. Rimaniamo comunque perplessi su alcune criticità quali gli insufficienti incentivi agli accorpamenti dei consorzi e un sistema di definizione dei piani tariffari troppo laborioso”.
Contrarietà alla legge è stata espressa anche da Marco Grimaldi (Luv), che ha lamentato “la bocciatura dei nostri emendamenti che volevano dare una spinta maggiore verso l’economia circolare, riducendo ad esempio l’impatto dei rifiuti indifferenziati”.
“Approvare questo provvedimento è stato importante per la tutela ambientale della regione e per rispondere ai correttivi proposti dai sindaci – ha dichiarato in conclusione il presidente della Giunta, Alberto Cirio – Qui c’è il tema della gestione dei rifiuti, con meno costi per i Comuni e in definitiva per i cittadini e trova attuazione il principio dell’economia circolare”.

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