STORIA & STORIE – PENSIERANGOLI DI PAOLO CASTAGNO – Santa Liberata, una devozione molto misteriosa….

 

Santa Liberata, Storia & Storie

Santa Liberata, una devozione molto misteriosa …. (prima parte)

 

Nel 1971, il teologo G. B. Lusso, grande ricercatore tra i documenti della Storia carignanese, a proposito della intitolazione di un altare a San Giovanni Nepomuceno nella chiesa Madonna di Misericordia, scriveva queste poche righe, che per anni hanno destato interesse etnologico in chi leggeva con attenzione le sue pagine: “Particolare molto curioso e di impossibile spiegazione. Questo santo, modello dei confessori, è invece invocato dalle giovani madri nelle ansie della maternità, con il nome di san Delibera”. Null’altro. Il teologo è stato testimone di un’età di passaggio tra un mondo contadino – quello della sua giovinezza – e un modo operaio – quello della sua maturità. Proprio in quegli anni stavano scomparendo molte delle vicende popolari di cui fu ancora testimone, e purtroppo non approfondì l’argomento della strana devozione. O almeno non ne scrisse nulla.
In realtà, San Delibera è riconosciuta dalla Chiesa come una Santa, abbastanza diffusa in area alpina e nel Canavese, in Val d’Aosta e nel Ciriacese, un po’ meno nelle nostre terre. Ma è possibile una trasmigrazione di devozioni da altre aree geografiche, considerato il ruolo delle fiere e dei mercati che per secoli sono stati una importante risorsa economica e culturale per Carignano.



Ma capire quale Santa si venerasse all’altare della chiesa della Confraternita dei Battuti Neri di Carignano non è cosa semplice. Col nome di Delibera (o Libera o Liberata) la Chiesa riconosce varie sante, ricordate nei martirologi e negli antichi repertori delle vite dei santi. Esistono almeno quattro sante che portano il nome di Liberata; il resoconto delle loro vite è incerto e presenta numerose sovrapposizioni. Una Santa Liberata, figlia del pretore Lucio Catelio Severo, governatore del nord est della penisola iberica, sarebbe nata nel 122 d.C. La madre partorì nove gemelle ma, turbata da quella che ritenne opera diabolica, tentò di annegarle. Tuttavia, le sorelle sopravvissero e furono poi tutte martirizzate sotto l’imperatore Adriano: in particolare, Liberata fu decapitata. Le spoglie della vergine Liberata pare siano custodite nella cattedrale di Sigüenza. Il suo culto si confonde con frequenza con quello di una Santa Liberata crocifissa, nota nel nord Europa col nome di Vilgefortis, martirizzata con la spada in Aquitania e le cui reliquie sarebbero in seguito state trasferite a Sigüenza. Un’altra Liberata, generalmente conosciuta anch’essa come Wilgefortis o Vilgefortis, subì l’infamante martirio della Croce. Figlia del re del Portogallo, visse nell’VIII secolo; convertitasi al Cristianesimo, decise di mantenere la verginità, ma il padre l’aveva già destinata a un matrimonio con un principe pagano. Vilgefortis pregò il Signore di concederle un aspetto ripugnante: le crebbe una folta barba e il principe si allontanò. Il padre decise pertanto di far crocifiggere la figlia, accecato dall’ira.

Santa Liberata

Venezia, Gallerie dell’Accademia, Jheronimus Bosch, Trittico di Santa Liberata

Di rara bellezza è un trittico, opera di J. Bosch, databile al 1497, in cui compare la Santa Liberata crocifissa (secondo alcuni sarebbe in realtà Santa Giulia di Corsica, venerata il 22 maggio). Pare che l’iconografia di questa Santa Wilgefortis sia in realtà mutuata dal famoso Crocifisso ligneo, noto come Volto Santo di Lucca, che anziché col tradizionale perizoma è raffigurato con una tunica lunga sino alle caviglie.
Una quarta Santa Liberata, vergine di Pavia, visse ai tempi del vescovo Epifanio, nel V secolo, ed è talvolta confusa con la Santa Liberata di Como, che è venerata con la sorella Faustina, entrambe monache e fondatrici del grande monastero dedicato a Santa Margherita.

(Prima parte – continua)

 

STORIA & STORIE – Pensierangoli e brevi scritti sulla storia di Carignano di Paolo Castagno

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