Arriva il no ufficiale di Carignano al deposito di rifiuti radioattivi a Carmagnola: il consiglio comunale approva all’unanimità un ordine del giorno

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Raccolta firme a Carignano – Il sindaco Giorgio Albertino e il consigliere regionale Davide Nicco

Carignano si unisce al no e ufficializza, così come hanno già fatto o stanno facendo altri Comuni del territorio,  la sua posizione aderendo e recependo  l’ordine del giorno già approvato dal consiglio comunale di Carmagnola “Carmagnola dice no  al deposito di smaltimento rifiuti radioattivi”. Il documento è stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale lunedì 8 febbraio scorso, con i voti favorevoli anche dell’opposizione rappresentata da Roberto Falciola, Maria Vittoria Piola e Alberto Tamietti (La Città che Cresce) e Mauro Corpillo (Carignano Più).
In premessa si ricorda che “la So.G.I.N. S.p.A. in data 2 gennaio 2015, ha trasmesso al Dipartimento nucleare, rischio tecnologico e industriale dell’ISPRA ( oggi ISIN) la proposta della Carta delle aree potenzialmente idonee (CNAPI) per la localizzazione del Deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività, derivanti da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie della pregressa gestione di impianti nucleari, e all’immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti al alta attività di combustibile irraggiato provenienti dalla pregressa gestione di impianti nucleari incluso in un Parco Tecnologico; che con le ultime proposte di CNAPI aggiornate sono state presentate dalla So.G.I.N S.p.A. nel mese di gennaio 2020;; che il 30 dicembre 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente hanno rilasciato il nulla osta alla de secretazione e alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale di smaltimento dei rifiuti radioattivi; che i luoghi idonei per il deposito nazionale delle scorie nucleari in Piemonte sono otto. In provincia di Torino due: Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola. Sei in provincia di Alessandria: Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio. È quanto emerge dalla Carta nazionale aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito della Sogin; che immediatamente in tutta la Regione Piemonte si è levata una forte avversione contro la decisione assunta dal Governo”.

Nel documento votato dall’assemblea civica carignanese  e presentato dal sindaco Giorgio Albertino  si osserva “che il territorio del comune di Carignano confina con quello carmagnolese; che condividiamo le stesse produzioni agricole ed allevamenti di pregio e siamo nel distretto del cibo chierese-carmagnolese; che il deposito nazionale di smaltimento dei rifiuti radioattivi penalizzerebbe le produzioni agricole con un danno irreversibile all’economia del territorio; che il Sindaco di Carignano e l’Amministrazione hanno testimoniato solidarietà e condivisione a quella di Carmagnola, anche per vicinanza territoriale; che un gran numero di carignanesi ha sottoscritto una petizione contro il sito“.

“Deve essere solo l’inizio – ha detto in consiglio comunale Alberto Tamietti (Città che Cresce) annunciando il voto favorevole del suo gruppo – perché poi questo no andrà spiegato e sostenuto, bisognerà convincerli con motivazioni forti e scientifiche che c’è un territorio di mezzo. E’ inutile nascondere la testa sotto la sabbia, è una scelta difficile ma comunque indispensabile e una soluzione va assolutamente trovata”. Il sindaco Albertino ha sottolineato la necessità di avere l’opportunità di essere sentiti e non subire decisioni prese dall’alto “perché certe scelte vanno condivise”.




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