Dedicato a Zia Mariù – Convegno nazionale e titolazione di una sala del MUSLI a 150 anni dalla nascita di Paola Lombroso

paola lombroso

Giornalista e pedagogista, simbolo di iniziativa ed emancipazione femminile, Paola Lombroso Carrara (Pavia 14 marzo 1871 – Torino 23 gennaio 1954), alias Zia Mariù, è una figura importante dal punto di vista storico, artistico e letterario, oltre che per le sue opere assistenziali, educative e di promozione attiva della lettura. Per onorare la sua memoria, a 150 anni dalla nascita, la Fondazione Tancredi di Barolo – MUSLI, Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia, dedicherà a lei una sala del Museo e ha organizzato un convegno nazionale in programma martedì 7 dicembre presso il salone d’onore di Palazzo Barolo.

La Fondazione  intende infatti  raccontarne cinquant’ anni di storia culturale e sociale del Paese attraverso il ricordo di questa donna straordinaria che attuò, instancabilmente e per tutto l’arco della sua vita, pratiche di solidarietà con un approccio ludico e creativo.




paola lombroso zia mariù

Figlia di Cesare Lombroso e Nina De Benedetti, Paola era cresciuta in stretto contatto con l’ambiente intellettuale delle famiglie ebraiche torinesi e fu affascinata dalle teorie del socialismo umanitario. Nel 1899  sposò il medico legale Mario Carrara, noto anche per aver rifiutato pubblicamente il giuramento di fedeltà al fascismo. Nell’ambito della pubblicistica per l’infanzia, fu scrittrice feconda e originale, autrice di libri di fiabe, romanzi e racconti per ragazzi ed ebbe un ruolo determinante nell’impostare il “Corriere dei Piccoli”. Tra le prime donne a interessarsi anche sperimentalmente di psicologia, fu promotrice della nascita e diffusione delle “Bibliotechine rurali”, con lo scopo di fornire libri di amena lettura alle scuole più disagiate di tutta Italia. Partendo da Torino e dal Piemonte, nel 1908 avviò le prime iniziative denunciando la disattenzione delle istituzioni e il disagio economico delle scuole, e coinvolgendo direttamente i bambini, sostenne anche il ruolo fondamentale dei maestri: un esempio più che mai attuale di promozione attiva della lettura. Il progetto proseguirà per tutta la vita della scrittrice, affiancandosi via via ad altre iniziative assistenziali e benefiche, tra cui la nota istituzione torinese Casa del Sole, tutt’ora esistente. In particolare, l’attività delle bibliotechine continuerà dal 1950 anche attraverso la costituzione di un “Centro di studi per la letteratura infantile” in collaborazione con Ada Marchesini Gobetti.

paola lombroso zia mariù

Cartolina propagandistica a sostegno delle Bibliotechine rurali di zia-Mariù realizzate da Golia Eugenio Colmo tra il 1910 e il 1915

Le “Bibliotechine” di Zia Mariù. Il progetto delle Bibliotechine è ricostruito nei documenti della stessa Paola Lombroso Carrara. “Nel 1909 – racconta – ero stata incaricata di tenere la corrispondenza con i giovani lettori del Corriere dei Piccoli con cui nacque subito un rapporto di amicizia”; e fu in seguito a una lettera di una maestra inviata in redazione che iniziò a pensare a una raccolta di libri per aiutare le classi più sfortunate. Così, grazie a una commovente partecipazione dei piccoli lettori, raccolse in pochi mesi la cospicua cifra “di 112 lire e un certo numero di volumi”. Dopo vari tentativi di finanziare il suo progetto tramite francobolli, si fece strada in Paola l’idea di ricorrere alla vendita di cartoline propagandistiche, con l’obiettivo di coinvolgere direttamente i bambini, secondo una filosofia che a una logica puramente caritativa contrapponeva quella del self help. Le cartoline, stampate e opportunamente marchiate, venivano inviate in pacchetti ai bambini (e alle loro famiglie), che s’impegnavano a colorarle e a venderle. Con il ricavato, zia Mariù provvedeva ad acquistare e a spedire alle scuole individuate una bibliotechina di dieci libri (tra cui Pinocchio e Cuore non dovevano mai mancare) secondo il principio che fosse meglio mandare pochi libri scelti a molte scuole bisognose che tanti libri a poche scuole privilegiate… Il fine ultimo delle sue attività era sempre il medesimo: educare i ragazzi alla lettura con iniziative pubbliche di diffusione del libro.

paola lombroso

Disegno originale realizzato da Attilio Mussino per la copertina di Le fiabe di Zia Mariù Firenze Bemporad 1912

 Il fondo Paola Lombroso Carrara e il “Bollettino”. La Biblioteca della Fondazione Tancredi di Barolo custodisce un ampio fondo archivistico che documenta lo straordinario operato di Paola Lombroso Carrara. Parte di esso è stato donato dagli eredi della famiglia Carrara nel 2014 e, in occasione del 150° dalla nascita, è stato interamente schedato, inventariato e, in una cospicua parte, digitalizzato; nella sua nuova forma, potrà così essere fruibile, gratuitamente, sulla piattaforma Byterfly e sul sito web della Fondazione insieme agli altri materiali multimediali realizzati nel corso degli anni per valorizzare la figura di Zia Mariù. Il fondo è composto dalla documentazione relativa alle sue iniziative assistenziali e benefiche dal 1911 agli anni ’70 del Novecento, raccolte del periodico “Bollettino delle bibliotechine rurali” dal 1912 al 1953, una serie di registri, quaderni, rubriche e schede su cui sono annotate analiticamente le bibliotechine donate con titoli dei libri e delle scuole che le hanno ricevute. Vi sono, inoltre raccolte di fotografie e ricordi, fra cui un prezioso album che raccoglie le lettere di ringraziamento delle scuole che beneficiarono delle prime 1000 bibliotechine. Per la parte artistica sono presenti circa 130 disegni originali, alcuni dei quali realizzati proprio per le cartoline a sostegno delle iniziative promosse da zia Mariù.

Le fitte pagine del “Bollettino”, pubblicazione periodica curata da zia Mariù che proseguirà fino alla sua morte, sono una miniera di notizie: riportano i nomi dei promotori e dei sostenitori, le bibliotechine fondate e i dati sulla loro estensione a livello nazionale e regionale; ma anche le cronache delle iniziative propagandistiche, le segnalazioni relative alle collaborazioni artistiche e letterarie, i proventi ricavati e il bilancio economico. Un’opera capillare che Paola Lombroso Carrara gestiva personalmente mostrando straordinarie capacità organizzative e logistiche anche grazie all’appoggio di alter ego locali, sempre in costante contatto con lei, con cui aveva attivato un pionieristico “social network” che costituiva l’ossatura portante di tutta l’iniziativa. Il “Bollettino”, specie nel periodo della Prima guerra mondiale, costituisce una fonte importante per ricostruire, con dati di prima mano, iniziative per la promozione del giocattolo italiano, mostre di arte applicata di artisti emergenti che Paola Lombroso coinvolse nelle sue iniziative.

Tra le giovani artiste coinvolte da Paola, dalle pagine del “Bollettino” emergono i nomi di Augusta Rasponi del Sale (Gugù), Bona Gigliucci, Adelina Zandrino, Edina Altara, Paola Bologna, Nella Marchesini e Pamela Bianco; alcuni, più noti e già affermati come Attilio Mussino, Eugenio Colmo (Golia), Mario Montedoro e il giovane Beppe Porcheddu. Riferimento per eccellenza di tutte le iniziative artistiche era Leonardo Bistolfi, molto legato alla famiglia Lombroso. Atri personaggi di spicco, Dedé (Adelaide) Dore Pintor, musicisti come Leone Sinigallia ed Elisabetta Oddone, scrittori e giornalisti come Leo Ferrero, Lucia Maggia (Hedda), Silvia Reitano, Rina Pincherle (Rina Simonetta) e la scrittrice e matematica Adriana Enriques. Il Bollettino è anche una cronaca famigliare in cui si citano sovente la sorella di Paola, Gina Lombroso, il marito Maria Carrara e il figlio “Chicci” (Enrico Carrara) che poi diventerà scrittore e professore di letteratura e filologia.

Le iniziative: il convegno, l’esposizione, la titolazione della sala . Il convegno del 7 dicembre è il punto di arrivo di quasi quindici anni di lavoro della Fondazione Tancredi di Barolo per studiare e valorizzare la figura di Paola Lombroso Carrara. Oltre al lavoro di schedatura e digitalizzazione del fondo già citato, si terrà un convegno presso il salone d’onore di Palazzo Barolo a cui sarà possibile partecipare in presenza o in streaming; il convegno è patrocinato da Città di Torino e CEPELL (Centro per il Libro e la Lettura) e in collaborazione con le Biblioteche civiche torinesi (sarà presente Cecilia Cognigni – Attività culturali, Qualità e Sviluppo e biblioteche) , il Centro studi Gobetti, il Centro Restauro di Venaria (Ambra d’Aleo), l’Università degli Studi di Torino (Maria Cristina Morandini, Erminia Ardissino, Paolo Bianchini) e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (Sabrina Fava).

Vi parteciperanno, tra gli altri Pompeo Vagliani – Presidente FTB; Mario Carrara, nipote di Paola Lombroso Carrara e donatore del fondo; Luca Scarlini – Curatore della mostra su Edina Altara presso il MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro; Pietro Polito – Presidente Centro Gobetti, Luisa Marquardt, Università Roma Tre, Coordinatore AIB – Biblioteche scolastiche che parlerà della situazione attuale delle biblioteche scolastiche coinvolgendo anche Tiziana Cerrato e Daniela Maranta di Torino Rete Libri. Di particolare interesse sarà l’intervento di Sabrina Fava, (curatrice del libro Piccoli lettori del Novecento. I bambini di Paola Lombroso Carrara sui giornali per ragazzi) professoressa di Storia della Pedagogia e di Letteratura per l’Infanzia presso la Facoltà di Scienze della Formazione all’Università Cattolica del Sacro  Cuore di Milano e di Brescia. La sessione mattutina terminerà con la lettura animata di Giulia Polacco che interpreterà un estratto della pantomima scritta da Lucia Maggia (Hedda) in occasione della festa delle 1000 bibliotechine del 1913 al Borgo Medievale di Torino. Inoltre, verranno presentati i lavori di restauro svolti dal Centro di Venaria su un prezioso manufatto in copia unica che verrà esposto in mostra.

Il convegno inizierà alle 9 (il programma completo sarà disponibile su www.fondazionetancredidibarolo.com) e al termine della sessione pomeridiana, in programma dalle 17 alle 19, sarà inaugurata un’esposizione che diventerà parte integrante del percorso del museo ampliando la sezione già esistente presso il Percorso Libro del MUSLI. In questa nuova sezione saranno esposti disegni originali, cliché di stampa, cartoline, documenti e altri materiali del fondo archivistico Paola Lombroso Carrara. Per l’occasione, sarà intitolata a Zia Mariù (Paola Lombroso Carrara) la sala del museo in cui l’esposizione è allestita.

 

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, prenotazione consigliata. 

 Per informazioni e prenotazioni: tel.:011 197 84 944 – email didattica@fondazionetancredidibarolo.com – sito web www.fondazionetancredidibarolo.com.

Condividi questo articolo

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.