Cook the Book, insieme agli autori – Incontro con Paola Cereda venerdì 2 dicembre a Carignano

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Dopo il successo della prima serata, mercoledì 26  ottobre  scorso con Alessandro Perissinotto e Piero d’Ettorre con il giallo  “Cena di classe”, prosegue il nuovo ciclo di Cook the Book, apprezzato appuntamento in compagnia di libri e scrittori seguito da apericena,  promosso e organizzato dal Comune di Carignano e dall’Istituto di istruzione superiore “Norberto Bobbio”. La formula è quella delle passate edizioni: ottima letteratura, autori importanti e buon cibo che si fondono in un gustoso connubio. I prossimi  appuntamenti si svolgeranno nella sala conferenze dell’Istituto Alberghiero “Norberto Bobbio” di Carignano (via Porta Mercatoria 4) e saranno  Paola Cereda e “La figlia del Ferro” (2 dicembre), Enrica Tesio e “La stranezza del mondo” ((27 gennaio), Enrico Pandiani e “Fuoco”  (24 febbraio),  Luca Bianchini e  “Le mogli hanno sempre ragione” (marzo, data da definire).

Si avvisa che l’appuntamento con  Alessandra Comazzi e “La tv che mi piace”, previsto per il 18 novembre, è stato rinviato a data da destinarsi. 

Quota di partecipazione ad ogni incontro: ingresso per la sola presentazione  del libro 2 euro; ingresso  con apericena 20 euro. Prenotazione obbligatoria (con o senza apericena):  Comune di Carignano – Ufficio Accoglienza (piano terra del Municipio, via Frichieri 13) al  martedì ore 16.30-17.30 e al giovedì ore 9.30-11.30 (ulteriori informazioni: tel. 011.9698442).

Venerdì 2 dicembre, ore 18

PAOLA CEREDA – “La figlia del ferro”

Iole vive all’Elba, isola di miniere e di ferro. Il bombardamento del 1943 la costringe ad affrontare da sola l’occupazione tedesca e i lunghi mesi che precedono lo sbarco alleato. Figlia di un anarchico, abita a Portoferraio e si mantiene come lavandaia. Mario, un giovane vicino di casa, si accorge di lei, dell’ostinazione del suo sorriso e della de- terminazione nelle scelte di ogni giorno. Il 1944 è l’anno dello sbarco delle truppe alleate. Tra i soldati in arrivo all’Elba c’è anche Ibrah, un fuciliere senegalese dell’esercito coloniale francese. Ci sono corpi, nel romanzo: il corpo di Iole e quello di Ibrah, i corpi delle donne e quelli dei soldati. Ci sono parole rubate, impossibili da pronunciare perché por- tano con loro lo smarrimento davanti alle ingiustizie. Se le storie non raccontate non esistono anche quando sono vere, le parole ritrovate portano alla luce una vicenda realmente accaduta e scavano nella domanda: chi è l’altro? Da lì ripartono per raccontare Ibrah e i suoi fantasmi, Iole e il suo coraggio. La figlia del ferro (Giulio Perrone Editore) è stato finalista al Premio Strega 2019.

Paola Cereda, psicologa, è nata in Brianza. Oggi vive a Torino e si occupa di progetti artistici e culturali nel sociale. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo romanzo Della vita di Alfredo. Ha pubblicato Se chiedi al vento di restare (Piemme 2014, finalista al Premio Rieti) e Confessioni audaci di un ballerino di liscio (Baldini & Castoldi, 2017, finalista al Premio Rapallo Carige e al Premio Asti d’Appello). Nel 2019 è arrivata sesta al Premio Strega con Quella metà di noi (Perrone).

 

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“Cena di classe- Il primo caso dell’avvocato Meroni” (Mondadori, 2022). 22 febbraio 2018. All’avvocato Giacomo Meroni pare una mattina come tante, fredda e limpida, Ma quella non è una mattina come tante, perché, dopo aver attraversato in bicicletta una Torino silenziosa e magica, Giacomo trova ad aspettarlo in studio una madamin compita e affranta; suo figlio, Riccardo Corbini, un grigio ingegnere sulla cinquantina, è appena stato arrestato con un’accusa pesantissima: lo stupro e l’uccisione di una compagna di liceo durante una cena di classe nel giugno del 1984. Le indagini per quel delitto si sono trascinate stancamente per un tempo infinito, poi, come spesso accade nei cold case, all’improvviso è apparsa una nuova prova, quella che, secondo il PM, inchioda il cliente di Giacomo. Ma Corbini è un colpevole al quale garantire un giusto processo o un innocente che deve essere salvato dall’errore giudiziario? Giacomo sa che il compito dell’avvocato non è stabilire la verità; eppure, per lui, scoprirla fa la differenza. Per questo si impegna in un’indagine difensiva che finirà per coinvolgere tutti i compagni di classe della vittima e dell’imputato, riportando a galla odi, amori e rancori mai sopiti.  Alessandro Perissinotto (Torino 1964), scrittore e docente all’Università di Torino, e Piero d’Ettorre (Torino 1965), avvocato penalista e socio di un importante studio torinese, sono legati da una solida amicizia nata un quarto di secolo fa e che ora si fa scrittura. Il nuovo binomio del legal thriller italiano ha catturato l’attenzione del pubblico carignanese che ha partecipato all’incontro di ottobre e partecipato all’apericena in Municipio, coordinato in collaborazione con l’Alberghiero “Bobbio”.

 




 

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