Abbruciamento controllato dei residui agricoli vegetali: la pratica, ecologica e tradizionale, sarà estesa alla collina – Approvato l’ordine del giorno presentato da Paolo Bongioanni

paolo bongioanni

Per gli agricoltori e i Comuni piemontesi si allarga e diventa più semplice la possibilità di smaltire i residui vegetali di sfalcio attraverso la pratica dell’abbruciamento controllato: il provvedimento è stato approvato oggi dal Consiglio regionale del Piemonte, che ha approvato l’ordine del giorno presentato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Paolo Bongioanni.

“Con l’approvazione di questo documento – spiega Bongioanni – la Giunta regionale si impegna a estendere rapidamente l’accesso all’abbruciamento controllato anche ai comuni collinari e collinari depressi, e non più soltanto ai comuni montani come accade finora. È una pratica antica e tradizionale radicata nella saggezza dei nostri nonni, operata nel rispetto delle normative europee, ecologica e non dannosa per l’ambiente, che dev’essere considerata ordinaria manutenzione agricola e non macchinosa e complessa attività di smaltimento dei rifiuti”.

La normativa vigente prevede che solo nei Comuni montani sia consentito bruciare – in piccoli cumuli e in quantitativi non superiori a tre metri cubi giornalieri per ettaro e in periodi dell’anno determinati e circoscritti – paglia e altri residui agricoli e forestali, sfalci e potature compresi quelli delle aree verdi urbane. L’elenco che suddivide i Comuni piemontesi in montani, di pianura, collina depressa e collina è però vecchissimo. Risale addirittura al 1988, e modificarlo è una procedura estremamente lenta e burocratica, del tutto incompatibile con le mutate esigenze quotidiane e le urgenze di enti locali e aziende agricole.

Bongioanni spiega: “Per essere operativi in modo efficace e in tempi brevi, ho chiesto così di intervenire sulla legge regionale 3/2020, della quale sono l’autore e primo firmatario. Molti Comuni collinari e di pianura vivono quotidianamente problematiche di gestione degli sfalci dei materiali vegetali – a partire dai castagneti – molto simili a quelli dei comuni classificati montani, per i quali sono previste dalla legge regionale deroghe al divieto di abbruciamento. La modifica legislativa amplierà le maglie e permetterà anche nei comuni di collina e di collina depressa la pratica dell’abbruciamento controllato dei residui colturali, consentendo ai Sindaci interessati di autorizzarla con un’apposita ordinanza per un massimo di trenta giorni anche non continuativi per i comuni montani e di quindici giorni per le aree di pianura”.

La riforma sarà naturalmente condivisa con gli enti locali e le direzioni regionali Agricoltura e cibo e Ambiente, energia e territorio.

 




 

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