UN CAFFE’ A… MUMBAI (seconda parte) – Con Antonella Belsito

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#torneremoaviaggiare
Un caffè a… Mumbai
Con Anonella Belsito (Ingirula Viaggi)

Seconda parte

La volta scorsa mi hai parlato di odori e sapori, ma cosa di Mumbai è rimasto nei tuoi occhi? A Bombay ciò che colpisce e rimane per sempre nei nostri ricordi è la quantità innumerevole di persone. E’ la città più densamente popolata al mondo. 20 milioni di abitanti di cui circa la metà vive negli slums ovvero nelle baraccopoli, aree vastissime caratterizzate da edifici fatiscenti, in condizioni al di sotto degli standard minimi di sopravvivenza. Insomma è come se circa 10 milioni di persone non avessero abitazione, tutte riversate per le strade giorno e notte. E’ una città che non dorme mai… Si contano decine di lingue, centinaia di dialetti, insomma una Babele vera e propria. Nessuno ritornato da Mumbai potrà non rimanere impressionato da questo movimento di umanità continuo che non ha niente in comune con nessuna capitale occidentale nelle ore di punta…

Mi parli di un’immagine che ti viene in mente? Un’immagine che non cancellerò più dai miei occhi è il lavatoio pubblico di Dhobi Ghat visto dall’alto. Ha del surreale. Una distesa sterminata di abiti colorati stesi ad asciugare su tetti di lamiera delle baracche. Gli indiani di Mumbai spesso non hanno acqua per lavare gli abiti e ci sono gli addetti che passano baracca per baracca a ritirare gli abiti da lavare. Li portano al lavatoio e li riconsegnano una volta puliti… E’ fantastico… Nel totale caos hanno la stessa organizzazione naturale delle formichine e delle api… Sono meravigliosi…!

La gente colpisce solo per la quantità? O ci puoi dire altro? Questo formicaio umano è l’immagine che il cervello registra e non potrà più essere cancellata. Ti ritrovi piccolo e spiazzato in un vortice di movimento umano continuo e incessante a qualsiasi ora. Il traffico tipico delle megalopoli ti spiazza e ti soffoca. Da subito rimani colpito dall’odore acre ma poi rallenti la moviola del tuo sguardo e ti fermi a osservare le persone e non percepisci negatività… Ti accorgi dei loro visi, della loro dolcezza, dei sorrisi, nei loro occhi leggi speranza e rassegnazione che sono una l’esatto contrario dell’all’altra…  la loro espressione trasmette pace… tutto questo è il frutto del Karma indiano. I loro sguardi sono belli come i colori dei Sari indossati dalle donne. E poi alla fine ti lasci dominare, incantare, suggestionare e sedurre da un fascino che è impossibile descrivere… E ‘ pura sensazione del cuore e dello spirito. Ricordo in particolare le donne che accarezzavano con dolcezza la testa del mio bambino perché è chiaro di carnagione con i capelli biondo castano. Lo adoravano come un piccolo Dio, o forse semplicemente lo amavano perché è bambino.

Sei entrata in uno slum? No, non sono entrata. Nello slum bisogna fare attenzione ad ogni passo, l’odore è terrificante: le fogne a cielo aperto opprimono l’aria. Sono agglomerati urbani dove milioni di persone vivono in baracche, accatastati come rifiuti, senza acqua potabile, senza servizi igienici. Vivono di espedienti ai margini dell’umanità. Insomma tutto questo non l’ho attraversato. In fondo perché andare? La miseria umana non può e non deve diventare spettacolo per turisti annoiati… Gli slum sono città nella città e da lontano riesci perfettamente a percepire tutta la sventura e il dramma umano che li caratterizza.

Vuoi dirci ancora qualcosa che non ti ho chiesto? Potrei continuare a parlare per ore e finirei con l’annoiare il lettore. Non abbiamo parlato della forza della fede. Il caos delle strade, dei mercati e degli slum in netto contrasto con la quiete e il silenzio dei templi. Non vi parlo di induismo. Vi racconto ciò che mi ha colpito: l’ospitalità all’interno dei templi anche nei giorni di preghiera. Non importa chi sei e da dove vien,i sei sempre il benvenuto. La meditazione, il silenzio, la tolleranza. Non vi ho detto del caldo, dell’afa; umidità che mista allo smog in certi momenti ti toglie il respiro…

Riassumo: odori , rumori, sapori, i visi delle persone, calore. Un viaggio a Mumbai come anche in tutto il resto dell’India è un viaggio che avviene con tutti cinque i sensi… Quando partite preparatevi… ma credetemi, non sarete mai abbastanza pronti alle emozioni che vi attendono.

UN CAFFE’ A… MUMBAI  –  Seconda parte, fine. Ma il viaggio continua! Prossimo caffè a… SEGUITECI, TORNIAMO PRESTISSIMO!

 

A Mumbay con Antonella Belsito

E, se vi siete persi la prima parte a Mumbai o volete rigustarvela, CLICCATE QUI

Le tappe precedenti del viaggio con Alessia Respighi e Antonella Belsito: Las Vegas 1 e Las Vegas 2; New York 1 e New York 2Kathmandu 1 e Kathmandu 2; Istanbul 1 e Istanbul 2;  Washington 1 e Washington 2.

 

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