“SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” APRILE – Dolce tentazione… il cioccolato
Dolce tentazione… il cioccolato
Il cioccolato è una tentazione per tutti, grandi e piccini… e con la Pasqua alle porte chi non comprerà un ovetto?
Il cioccolato è sempre un “peccato di gola” o può essere consumato più serenamente? Beh, la risposta vi solleverà: il cioccolato – nelle giuste quantità e se di qualità – può rientrare nelle nostre abitudini anche giornaliere.
Diversi studi dimostrano una sua azione protettiva principalmente sul sistema cardiovascolare (arterie e cuore) grazie ad alcune molecole quali quercitina, catechine, procianidine e teobromina. È poi ricco di antiossidanti, in particolare polifenoli, importanti per mantenere giovani le nostre cellule e tenere sotto controllo i processi infiammatori. Non per ultimo è noto il suo effetto positivo sull’umore in quanto determina la liberazione di serotonina, molecola della felicità. Buono il contenuto di ferro, magnesio e potassio. Il cioccolato fondente se consumato in piccole quantità non determina variazioni negative sul profilo lipidico.
Come scegliere un buon cioccolato?
- La parola d’ordine è fondente, almeno 75%; questo garantirà una maggiore percentuale di cacao e meno zuccheri. Quello al latte è più dolce e non possiede le stesse qualità nutrizionali del fondente
- Leggere sempre bene l’etichetta: al primo posto tra gli ingredienti dovreste trovare la pasta di cacao che si ottiene dalla fermentazione, essicazione e tostatura delle fave di cacao. Abbiamo poi il burro di cacao, grasso naturalmente presente nei semi di cacao e aggiunto durante la lavorazione per renderlo più morbido. È un buon grasso da un punto di vista alimentare, con un maggior quantitativo di grassi insaturi (quelli buoni) rispetto a quelli saturi. Diffidiamo se presenti altri grassi ed oli. Lo zucchero infine deve essere al fondo della lista degli ingredienti e non devono essere aggiunti dolcificanti (come aspartame, maltitolo o altro). Possiamo trovare anche la lecitina impiegata spesso per amalgamare bene gli ingredienti e migliorarne la conservabilità.
- Possiamo ancora notare la provenienza e la varietà del cacao. Come per il caffè ne esistono diverse in base alle piantagioni e zone di coltivazione (la più rinnomata e la Criollo anche se più difficile da trovare sul mercato) che determinano aromi e sensazioni differenti al palato.
Vi lascio alla vostra ricerca e ricordate che per assaporarlo a pieno bisogna lasciarlo sciogliere pian piano in bocca… in questo modo durerà di più e vi aiuterà con lo spirito e con la linea!
SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO
Rubrica dedicata al benessere a cura della dottoressa Chiara Depetris, biologa nutrizionista
chiara.depetris@libero.it
Chiara Depetris firma la rubrica SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO e altri interventi qui e sul mensile in versione stampa:
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“SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” NOVEMBRE – Pausa pranzo: un boccone al volo o un piatto equilibrato?
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SALE – Quando anche un “pizzico” è troppo
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