SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO novembre – Bollite, arrostite, secche e glassate: le castagne sono buone comunque

castagne

Una castagna da tenere sempre nella tasca del cappotto

Bollite, arrostite, secche e glassate: buone comunque e ottime per chi studia e fa sport

Le castagne richiamano subito alla memoria le fresche giornate autunnali, quando camminando si calpestano le foglie cadute dagli alberi per raggiungere il profumo delle caldarroste nella piazza del paese.

Qualunque sia il ricordo scaturito da questi frutti, ci troviamo tutti d’accordo sulla loro bontà: che siano bollite, caldarroste, secche o glassate.

In un’epoca non troppo lontana erano considerate il pane dei poveri grazie alla loro abbondanza ed il loro potere energetico che aiutava a saziare le famiglie più povere e numerose. Ora sono più una golosità.

Questo frutto è spesso escluso nelle diete perché molto calorico. In generale, come per molti alimenti, il consiglio è quello di consumarle quando sono di stagione con qualche accorgimento: non esagerare, magari come spuntino pomeridiano con una tisana calda oppure in una zuppa di verdure non mangiando altri carboidrati nello stesso pasto.

Ottime per chi studia grazie al contenuto di fosforo che aiuta a combattere la stanchezza e potenzia attenzione e memoria o ancora prima dell’attività sportiva per l’apporto di energia e di minerali (soprattutto potassio, ben 395mg in 100 gr contro i 358 mg/100 gr della banana)

Per il buon apporto di ferro sono adatte nelle donne in età fertile per contrastare l’anemia e nelle donne in gravidanza per la presenza di acido folico.

La castagna è anche un frutto disintossicante, aiuta infatti a ridurre la formazione di acidi nei tessuti.

Sono poi una buona fonte di fibre che le rende utili a combattere la stitichezza.

Non contengono glutine così da poter essere un buon alleato per i celiaci: la loro farina è gustosissima nella preparazione di dolci senza glutine.

La castagna però ha un alto contenuto di carboidrati (circa 33 gr per 100 gr di frutto, di cui 22 gr di amidi) e deve essere limitata nei soggetti diabetici.

Si conservano fino a quindici giorni in frigorifero in un sacchetto di carta o le si possono congelare mantenendosi per 6 mesi.

La mia nonna era solita ricordarmi di tenere sempre una castagna nella tasca del cappotto per scacciare i malanni invernali, lo consiglio anche a voi…

 

SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO

Rubrica dedicata al benessere a cura della dottoressa Chiara Depetris, biologa nutrizionista
chiara.depetris@libero.it

www.chiaradepetris.it

Chiara Depetris firma  la rubrica SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO e altri interventi  qui e sul mensile in versione stampa:

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“SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” LUGLIO/AGOSTO – L’emblema dell’estate: il melone

“SIAMO QUEELLO CHE MANGIAMO” APRILE – Disturbi del comportamento alimentare

SALE – Quando anche un “pizzico” è troppo

“SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” GENNAIO –Frutta secca che passione

2020

“SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” NOVEMBRE – Il microbiota, un allestao per il nostro benessere

“SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” LUGLIO AGOSTO – La dieta sotto l’ombrellone

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“SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” MAGGIO -L’avocado, un superfood

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