A GARDEN OF MY OWN, Emanuela Bernascone – L’olandesina in città

tulipani

Scrollando su Instagram in una pigra domenica di fine marzo mi sono imbattuta sull’account di Tulipani Italiani Grugliasco, descritto come un giardino di 20.000 mq con 475.000 tulipani pronti da essere colti.

Le foto effettivamente erano particolarmente suggestive e quindi ho pensato di andarci con la mia figlia più piccola, recente appassionata di fiori recisi (anche perché a casa nostra nessun tipo di pianta sopravvive oltre i sette giorni, manco i cactus, quindi tanto vale comprarli già morti).

tulipani (m.b.)

Quindi ieri abbiamo affrontato il viaggio sino a Strada del Portone, a Grugliasco, ovviamente nell’ora di punta, altrimenti che gusto c’è? Dopo quaranta minuti di coda e diversi insulti a Google Maps e Waze, siamo finalmente arrivate sul posto e abbiamo sfoderato i buoni comprati in anticipo: ingresso 4 euro a testa, inclusi 2 fiori da portare via. Il campo confina con uno stradone piuttosto trafficato (lo stesso dove l’anno precedente la medesima figlia aveva sostenuto l’esame di guida, ma questa è un’altra storia…) quindi tutto subito è stato difficile ritrovare l’atmosfera bucolica pubblicizzata su Instagram, ma una volta che abbiamo cominciato a camminare tra i filari ci siamo dimenticate delle macchine che costeggiavano lente e ci siamo immerse in un tripudio di colori mai visti. Tulipani gialli, rosa, lilla, rossi, screziati, bianchi e viola scuro, quasi impossibile scegliere quali portarsi a casa.

tulipani (m.b.)

Dopo aver camminato per più di mezz’ora avanti e indietro tra i fiori altezza ginocchio abbiamo optato per un mazzo denominato di tutto un po’, mescolando tra loro tutte le varietà presenti. Grazie al briefing all’entrata in teoria ci era stato trasmesso un po’ di know how su come staccare il fiore dal suolo, operazione che si è dimostrata meno intuitiva del previsto, ma dopo un paio di fiori spezzati a metà (ci avevano avvisato che poteva succedere, infatti chiedono di non abbandonarli sul campo, ma di riportarli quando si esce di modo che possano essere utilizzati come ornamento) ci abbiamo preso la mano e non volevamo più smettere. Ci siamo divertite moltissimo, ci siamo riempite di terra e abbiamo fatto innumerevoli e orribili foto: a noi, ai fiori, al kitschissimo mulino a vento in miniatura che mi ha fatto venire in mente l’olandesina di Miralanza che scende con la sua mongolfiera avvolta in una nuvola di bolle di sapone, ma questo è un riferimento che solo chi è nato prima del 1970 può cogliere…

tulipani (m.b.)

Al momento di uscire siamo passate dal gazebo dove contano i fiori, staccano eventualmente i bulbi rimasti, perché sono autorizzati a vendere solo i fiori recisi, e abbiamo saldato il conto (1 euro a fiore sino all’8 aprile, dopo 1,50).

Contro ogni aspettativa devo dire che ho passato un’ora veramente gradevole e i fiori messi nel vaso ieri sera hanno già superato la notte, risultato non da poco. Ho seguito i consigli degli esperti e li ho dotati di poca acqua a cui ho aggiunto due cubetti di ghiaccio e i miei tulipani on the rocks oggi sono ancora bellissimi. Una gita consigliata dunque, magari non nel fine settimana quando c’è un po’ troppa folla, e poi, se l’atmosfera agreste avesse risvegliato l’appetito, consiglio di fermarsi alla Cascina Duc, che ospita la manifestazione, per un pranzo onesto e gustoso.

Emanuela Bernascone

info@emanuelabernascone.com

tulipani (m.b.)

A garden of my own, decima puntata: L’olandesina in città. Le puntate precedenti: febbraio 2023 JR, i Bagni Pubblici di via Agliè e il senso dell’arte pubblica: entrare in connessione con chi ti è accanto; gennaio 2023 La New York di Edward Hopper al Whitney Museum, uno sguardo orizzontale sulla città dei grattacieli; novembre 2022 Andy Warhol icona pop a Padova, sorpresa nella sorpresa; ottobre 2022 Sarà una settimana Torinissima; settembre 2022 Superficie di Olivier Norek, un libro che ti strega; agosto 2022 Greta e le Gallerie d’Italia a Torino; luglio 2022 Simon Hantaï alla Fondation Louis Vuitton a Parigi; giugno 2022 Diplomatija astuta; novembre 2022 Andy Warhol icona pop a Padova, sorpresa nella sorpresa.

A garden of my own. Ho pensato a lungo a come intitolare la mia rubrica su Ieri Oggi Domani. e alla fine la descrizione che mi è parsa più pertinente è A garden of my own; non dovrei spiegarlo, perché è così che si fa, lasciando al lettore la curiosità e il divertimento di immaginare la causa recondita e anche la soddisfazione nel pensare di aver indovinato la motivazione. Ma io sono malata di comunicazione, nel senso che amo comunicare e ho bisogno che il messaggio arrivi forte e chiaro, senza incomprensioni; quindi eccomi qui a illustrare la mia scelta: è palese il riferimento a “A room of own’s own”, di Virginia Woolf, però io ho deciso di uscire dalla stanza per entrare in un giardino, il mio giardino. Uscire allo scoperto quasi, in un luogo tutto mio dove ospitare le passioni che mi animano; quindi qui seduti sull’erba parleremo di arte -naturalmente- e di libri, serie televisive e viaggi, ma anche di tutto ciò che attira, per un motivo o per l’altro, la mia attenzione. Comincio io a raccontare, in attesa di ricevere da qualche lettrice o lettore suggerimenti di argomenti che le o gli stanno particolarmente a cuore, perché in questo mio giardino c’è posto per tutti e niente mi riempie di gioia come ospitare gli amici in casa mia!

emanuela bernasconeTorinese, Emanuela Bernascone negli ultimi 30 anni ha lavorato nella comunicazione culturale, viaggiato molto con la numerosa famiglia e a settembre è uscito il suo primo romanzo, frutto, ça va sans dire, di un viaggio: “Malta bastarda”.

 

 

 

 

 

 

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